Negli ultimi tre mesi ho percorso circa 9000 chilometri in moto, 4000 in Colombia e 5000 in Italia.
Esperienze incredibili e bellissime, ma non prive di problemi e complicazioni.
In Colombia ho dovuto affrontare problemi tecnici alla moto e non solo: il freddo e la pioggia, ad esempio. Le strade salgono anche fino a quota 4000 e posso assicurarvi che anche all’equatore questa altitudine si fa sentire! Le piogge sono invece totalmente imprevedibili. E copiose.
Ci sono poi state le forature (tre in totale) e la rottura del motore. Aver comprato una moto di seconda (o terza, quarta?) mano è stata una buona idea per le mie tasche ma ha comportato qualche problemino.
In Italia il “problema” principale è stato quello di viaggiare da solo. Sembrerà strano detto da me, ma diciamo che viaggiare da solo non sempre è semplice. Soprattutto quando due mesi di viaggio da solo arrivano dopo altri sei mesi lontano da casa.
La cosa che mi riempie di gioia è che da un po’ di tempo mi ero messo in testa di fare un viaggio sponsorizzato e sono riuscito a farlo (yeah!) ma ti assicuro che organizzare 64 giorni di viaggio con 30 hotel/b&b che ti ospitano + foto da scattare + info da raccogliere + video da girare + interviste da fare…e in tutto questo riuscire a prendere due traghetti, sostituire le gomme, riparare il baule che si rompe…non è facile…ma se sei in viaggio, ce la devi fare!
Ecco quindi le tre cose che l’insieme di tutte queste bellezze e difficoltà mi hanno insegnato riguardo la fiducia:
Viaggiando conosci un nuovo te stesso
Il viaggiatore che torna non è lo stesso che è partito: viaggiare ti mette a contatto così tante esperienze, persone, culture diverse dalla tua che è letteralmente impossibile non restarne, anche un pochino, abbagliati. Vedi paesaggi diversi, senti parlare lingue (o dialetti) diversi ed entri in contatto con diversi modi di pensare.
Tutti gli equilibri si spostano e tutte le carte delle tue emozioni vengono rimescolate; cambia anche la fiducia che hai in te stesso.
Diciamocelo chiaramente: tutti abbiamo un problema con la fiducia.
L’ansia di vivere in una società esigente e competitiva fa sì che siano veramente poche le persone in equilibrio. Ma il nuovo te stesso che conosci in viaggio, dato che non risponde ai vecchi schemi che conoscevi prima di partire ha buone probabilità di migliorare la fiducia che ripone in sé.
Perché?
Lo vediamo nel punto 2:
Fuori dalla routine, vieni messo alla prova
Anche nella vita di tutti i giorni vieni messo alla prova: relazioni che finiscono, progetti che non vanno a buon fine…ma anche cose quotidiane tipo l’autobus che non passa, lo sciopero dei trasporti e così via.
Il punto è che nella routine hai un sacco di strumenti per risolvere i problemi. Se si rompe la macchina sai dove si trova il meccanico e se ti viene l’influenza sai dove è posizionato il letto in casa tua; suppongo tu conosca pure il numero di telefono del tuo medico.
In viaggio no.
Questo potrebbe demoralizzare? Forse. Ma la mia esperienza mi dice di no. Mi dice che la necessità aguzza l’ingegno. Da questo secondo punto ne consegue il terzo che è….
Per far fronte a necessità grandi, serve un ingegno grande, anzi, un grande ingegno
I miei lettori non di primo pelo sanno che mi sono riferito alla mitica pubblicità del “pennello Cinghiale” (lol).
Quando ti trovi di fronte a necessità impellenti, le dovrai risolvere. E la mia esperienza mi dice che le risolverai.
Forse starai pensando che, dato che scrivo un blog dedicato al viaggio, alla meditazione ed alla crescita personale io sia una specie di supereroe (non) mascherato che ha sempre affrontato la vita in modo impavido, a viso aperto e testa alta.
Beh…se l’hai pensato…non è così.
Per anni ho vissuto ogni nuova giornata con un gran carico di ansia e preoccupazione.
Poi però, grazie al fatto di viaggiare (e grazie alla meditazione) ed affrontare le sfide che si presentavano ho iniziato a gradualmente a cambiare.
Quando in Colombia fusi il motore, questo iniziò a rompersi circa 20 km prima della città verso cui stavo viaggiando, Popayan.
Ricordo il terrore mentale di quel momento. Poi però pensai: “beh, cosa potrà mai succedere? Se si rompe prima mi fermo, cerco un hotel, male che va spingo la moto fino a trovarne uno e domani vediamo il da farsi. Se non riesco a spingerla, la mollo e vado a piedi o salgo su un autobus”.
Poi mi dissi: “okey ma…e se lascio la moto e me la rubano??? Beh, se ma la rubano pazienza! Farò la denuncia, avrò perso dei soldi, viaggerò in autobus come ho sempre fatto”.
E invece, andò tutto bene. La moto si spense definitivamente all’entrata di Popayan, la spinsi fino al primo alberghetto in cui mi fermai. Il giorno dopo me la sistemarono. C’est la vie.
Quale può essere la conclusione di questo post? Forse questa: viaggiare ti fa conoscere un nuovo te stesso, il quale ha più fiducia. Perché? Perché vieni messo alla prova…e…fidati, quando hai bisogno di superare una prova, in qualche modo la supererai.
Ti posso assicurare che anni fa non avrei mai pensato di riuscire ad andare in Colombia poi comprarmi una moto e poi girarmi tutto il paese da solo così come non avrei pensato di essere in grado di organizzare un viaggio sponsorizzato come quello appena fatto in Italia e riuscire a far combaciare alla perfezione giorni, orari, impegni, manutenzione moto e in tutto questo riuscire a divertirmi e vivere un’esperienza che per tanti versi è stata indimenticabile.
Concludo facendomi una domanda e dandomi una risposta.
Domanda: sono contento di essere tornato a casa?
Risposta: si. Sento di aver molto da scrivere sull’esperienza appena vissuta e tra pochi giorni andrò a Milano per il Workshop di Spiragli di Luce. Il viaggio continua. Esteriore ed interiore.
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Arrivederci al prossimo spiraglio.
L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso.
(Anne Carson)
p.s. foto tratte dai viaggio in moto in Italia e Colombia
p.s. 2 …vuoi leggere un post sul viaggio in moto in Colombia? ti consiglio questo!
p.s.3 ….vuoi leggere un post sul viaggio in moto in Italia? eccolo!
Condivido le tue considerazioni; viaggiare come hai fatto tu è sicuramente una esperienza incredibile.
Viaggiare è veramente un modo per conoscere se stesso, i proprio limiti e le proprie potenzialità, o le confermi, o le cambi.
E’ comunque un arricchimento, un mettersi in gioco.
Sei “coraggioso”, anche perchè viaggi da solo.