Questo post parte da un episodio accaduto qualche mattina fa. Ed è proprio quell’episodio, una normale scena quotidiana, ad aver ispirato queste riflessioni; su alcuni buoni motivi per smettere di guardare i telegiornali
Qualche giorno fa, trovandomi in un bar all’ora di pranzo, mi è capitato di vivere un’esperienza piuttosto strana, che non vivevo, ormai, da diversi anni…
…ho guardato un telegiornale!
A te, forse, sembrerà una cosa normalissima, ma ti assicuro che per me non lo è affatto.
Devi sapere, infatti, che da alcuni anni vivo senza televisione. Come e perché ciò è accaduto, te lo racconterò tra un attimo; voglio però che tu sappia, da subito, che questo ha cambiato la mia vita. In meglio, ovviamente.
Ma torniamo al racconto di ciò che è accaduto qualche giorno fa.
Telegiornali e lavaggio del cervello

Mi hanno dato appuntamento al bar, ma la persona è in ritardo. Decido di entrare, mi siedo e aspetto. Fa un grande caldo, e non c’è nessuno. A pochi passi da me, un grande gatto grigio sonnecchia tranquillo.
Sembrerebbe tutto tranquillo, eppure, mi accorgo di provare una strana e indefinibile sensazione di fastidio. Lì per lì non ne capisco il motivo. Poi alzo gli occhi: in mezzo alla sala, indisturbata, troneggia la tv.
E – rigorosamente a tutto volume – sta andando in onda il telegiornale.
Con un misto di toni tra l’eccitato, il tragico ed il morboso, si parla dell’ennesimo omicidio. Il tutto “condito” da improbabili interviste per strada, con domande che incalzano il corpo emotivo delle persone a reagire.
Seguono servizi su tragedie e disastri, economia in crisi, spolverata finale di incidenti stradali.
A quel punto mi guardo intorno.
Fuori c’è il sole. Una bella giornata di sole, siciliana. Attraverso le vetrate scorgo due uomini che, qualche passo più in là, ridono e scherzano, tirandosi delle grandi pacche sulle spalle. Sul ciglio della strada, a due passi, una studentessa chiacchiera con un amico e sorride.
Mi domando quante altre persone stiano vivendo scene di normale e serena quotidianità, e quante invece si trovino – loro malgrado – ad avere a che fare col quadro da disperazione appena dipinto.
Perché vogliono farci credere che la realtà sia peggiore di come sia?
Non posso fare a meno di pormi questa domanda e la mia mente vola a qualche anno fa…quando la tv la vedevo eccome.
Telegiornale? A pranzo e a cena

Teletrasportiamoci indietro nel tempo: Italia anni ’90.
Famiglia riunita a tavola: ci sono io, i miei fratelli, i miei genitori e la tv. Mentre cerchiamo di parlare tra noi, lei, senza sosta, ci rende edotti di guerre, omicidi, furti, rapine e incidenti stradali dell’epoca.
Senso di angustia.
Vorrei parlare ma un potente “sssshhhh” di mio padre mi intima di tacere: bisogna ascoltare i dettagli dell’ennesima tragedia. Sconsolato, mi porto il cibo alla bocca, mentre ascolto il racconto di una rapina in una gioielleria di Milano. Il gioielliere ha reagito, ha sparato, ora è indagato.
Si parlava di cose belle, interessanti, nostre, poi il discorso si sposta sul gioielliere, su uno sconosciuto che mai avremo occasione di vedere, per poi passare alla notizia successiva, altrettanto negativa. È così tutti i giorni, colazione, pranzo e cena.
Un mezzobusto ti vomita addosso tutta la negatività del mondo e tu devi stare lì. Ascoltare. Assorbire.
Ma è giusto?
No, non lo è affatto, ed è per questo che ti dico che, se vuoi evolvere, un ottima idea è smettere di guardare il telegiornale. Oppure, optare per una scelta apparentemente più estrema, che ti racconto nel prossimo paragrafo.
Nove anni senza televisione
Correva l’anno 2009, quando la tv passa al digitale terrestre.
Vivo, in quell’epoca, in una “casa di studenti” a Bologna, tra virgolette perché, in realtà, eravamo cinque lavoratori affetti da sindrome di Peter Pan che condividono un appartamento col mobilio di quarta mano e la tv appoggiata sul frigo, in cucina.
Col passaggio al digitale bisogna comprare un decoder o un televisore nuova.
Di comune accordo decidiamo di non farlo e la tv sparisce dalla nostra vita. E non puoi immaginare il sollievo, già pochi mesi dopo.
Ed è proprio allora che prendo coscienza di quanto i telegiornali “vampirizzino” la nostra energia.
Sei proprio sicuro che il mondo sia quello descritto dai telegiornali?

Quello che mi ha colpito, riguardando il telegiornale dopo tanti anni, è il fatto che non c’erano sostanziali differenze con le notizie di dieci o vent’anni fa.
Le notizie negative sembrano proprio essere un “must”.
Viene creata, artificiosamente, una tensione permanente, atto a far percepire alle persone uno stato di costante pericolo e insicurezza.
Il primo motivo per cui si fa è il marketing: le notizie negative hanno più “appeal“. Ricordo ancora, infatti, i mezzibusti sorridenti dei tg che si vantavano delle grandi percentuali di share dopo il terremoto dell’Aquila.
Il secondo motivo è più occulto.
Più la gente ha paura, più è manipolabile e pronta ad affidarsi al politico di turno, magari accettando restrizioni alla propria libertà. E non solo. È anche più incline a fare acquisti, in quanto essi leniscono quel senso di costante allerta e precarietà in cui si vive. Un po’ come il tiro di sigaretta per un fumatore.
Si tratta di un condizionamento, di un furto della tua energia sottile. Il telegiornali sono, a tutti gli effetti, vampiri energetici che si cibano della tua energia che, se dedicata ad altro, potrebbe creare un mondo totalmente diverso.
Leggi anche: “Come riconoscere i vampiri energetici – Le 7 tipologie di vampiro”
Ammesso che il mondo non lo sia già diverso.
Il mondo Reale

Secondo te, gli omicidi in Italia sono aumentati o diminuiti?
Te lo dico io: sono diminuiti drasticamente.
Dai 1442 di vent’anni fa sono scesi a 397 nel 2016: oltre tre volte meno. E l’anno scorso? Nel 2017 sono scesi ancora, arrestandosi a quota 343, il dato più basso della storia del nostro paese.
AGGIORNAMENTO: nel 2018 il numero è calato ancora, scendendo a quota 319 ?
Ora, la domanda è la seguente:
Hai sentito notizie di felicità e giubilo, in cui viene detto che viviamo in un paese molto più sicuro?
Ovviamente no. Si mantiene l’enfasi sulla cronaca e sul solito stato di insicurezza permanente, quando invece i numeri ci dicono che potremo festeggiare il fatto di vivere in un paese più sicuro.
Questo articolo di Wikipedia, inoltre, fa notare che i telegiornali italiani hanno dedicato l’11% del loro tempo a “fatti criminali”, contro il 4% della Spagna e del 2% della Germania.
Per capirci, un tedesco, sente parlare di cronaca nera 6 volte meno di noi.
Credi che in qualche modo questo influirà sul modo in cui guardi alla vita?
Diamo qualche notizia luminosa?
Sono così tante che non saprei da dove partire. Sulla mia pagina Spiragli di Luce – Elvio Rocchi spesso le condivido.
Se non l’hai mai vista, e vuoi trovare, praticamente tutti i giorni notizie positive (come quella che ti riporto qui sotto), puoi lasciare un “like” ?
Rumon Siddique, originario del Bangladesh e venditore di rose, ha un sogno: vuole studiare. Il sogno diviene realtà grazie ad alcune persone che gli pagano gli studi. E così, pochi giorni fa, si laurea in medicina
Come mai la notizia di un furto viene considerata più interessante di quella di una bella storia come questa? Prova a rifletterci.
Voglio però condividerti qualcosa di ancora più grandioso. Lo sapevi che un grande gruppo di persone ha iniziato a lavorare per un’Italia più sostenibile a livello ambientale e umano?
Se vuoi scoprire di cosa si tratta dai un’occhiata a questo video…
E non è finita: sai cos’è un G.a.t.?
Scommetto di no. Del resto, i telegiornali si guardano bene dal parlartene.
È possibile che un gruppo di persone, quasi senza mezzi riesca a comprarsi un casale e impegnarsi in un progetto di agricoltura sostenibile? Si, lo è. Grazie, appunto, al gruppo acquisto terreni.
100 soci acquistano la terra e il casale, alcuni soci lavoratori ci vanno a vivere e lavorare. E così, in un colpo solo, ottengono: un posto in cui vivere, un lavoro e aiutano il territorio a migliorare ed evolversi.
Mangiare durante il telegiornale? Forse non è una buona idea
Anche se la cultura in cui viviamo non contempla questo genere di informazioni, quando mangi, sei ricettivo anche da un punto di vista energetico. Ovvero, sei più propenso ad assimilare stimoli, impressioni ed emozioni circostanti.
Questa è la ragione per cui i monaci tibetani mangiano in silenzio, usanza antica anche dei monasteri nostrani, in cui ai pasti veniva associata la lettura del Vangelo, un modo per “digerire” oltre al cibo, anche la parola di Dio.
Il maestro Tich Nath Han racconta di come, una volta, riprese un amico che, mentre mangiava, gli parlava dei suoi progetti per il futuro. Quando gli chiese cosa stesse facendo, questi rispose:
“mangio un mandarino, non vedi?”
ma lui, serafico, replicò:
“mi sembra, piuttosto, che tu stia mangiando i tuoi progetti per il futuro”.
L’episodio è narrato in questo bellissimo libro:
E se al posto dei progetti per il futuro, ascolti notizie di furti, rapine, incendi e omicidi?
Queste informazioni vengono fissate nelle tue cellule e rimangono attive sotto forma di memorie, che poi agiscono a livello sottile ed inconscio, portando a quello stato di timore diffuso e frustrazione cronica così frequente nella società in cui viviamo.
E non è un caso che i telegiornali vengano trasmessi al mattino – colazione – alle 13 – pranzo e alle 20 – cena. È il momento perfetto per somministrare alla società la sua “dose” quotidiana di condizionamento.
Quindi come mangiare correttamente?
Qui ci sarebbe un bel capitolo a parte da aprire. Lo apriremo in futuro ma, intanto, ti do due dritte al volo: ringrazia prima di iniziare (benedici il cibo) e, anche se non riesci a stare in silenzio, mantieniti presente mentre mangi!
Se vuoi evolvere, smetti di guardare i telegiornali
La versione parziale e negativa della realtà trasmessa dal telegiornali, e lo stato allerta e agitazione che ti provoca, rendono difficile connetterti con la tua parte più luminosa.
E se, invece, fossi costantemente ispirato da esempi virtuosi? Che cosa cambierebbe?
Di notizie come quella di Rumon, come i ragazzi del G.a.t. di Scansano, come la cessione di vecchie stazioni ferroviarie per nuovi progetti e come le case a 1€ che sempre più comuni danno, ce ne sono a milioni. Basta cercarle.
Ci sono persino dei ricercatori che sono riusciti a produrre corrente elettrica a partire dalle piante. Possibile? Si ??
Ah, dimenticavo: ovviamente informarsi è importante…ma sta ad ognuno trovare il modo più consapevole per farlo ?
E con questo, mio caro lettore, o lettrice, è tutto e ti saluto lasciandoti un suggerimento – in tema – per proseguire la lettura sul blog. Un modo per dare uno sguardo al futuro…
Il futuro, un mondo spirituale – Visioni della Nuova Era
…e, ovviamente, ti suggerisco di spegnere il telegiornale! Vedrai gli enormi passi evolutivi che farai! ?
Infine, se questo Spiraglio ti è piaciuto e ti ha ispirato, lo puoi condividere usando i pulsanti che trovi qui sotto.
Un abbraccio e pensieri luminosi per te.
Elvio
Grazie mille sono 11 anni che non guardo tg ,comunque mi piacerebbe fare esperienza di notizie positive che mi possono sicuramente aricchire e dare spunti. Grazie a chi dedica il suo tempo e il suo alla crescita