Dato che lunedì, nella cornice del webinar “Il Miracolo del Qui ed Ora” ci attende un bellissimo – ma anche impegnativo – lavoro sulla presenza, vorrei in questo post ricordare alcuni degli esercizi di cui abbiamo parlato in passato, e che puoi eseguire – se segui con attenzione questo “ripasso” ? – da subito, portandoli nel tuo quotidiano.
Si tratta di esercizi semplici ma potentissimi.
Tecniche apparentemente insensate, agli occhi di alcuni forse persino ridicole, che possono però fare la differenza tra una “vita da ipnotizzati” e una da esseri umani vivificati e, soprattutto, “animati”…ovvero…mossi dall’Anima!
Esercizio Primo – La “campana”
Nei centri di meditazione e nelle antiche scuole, veniva suonata una campana, a scadenze fisse.
Ogni ora, ogni mezz’ora, ogni quarto d’ora.
Puoi portare questo semplice ma potente esercizio nella tua vita di tutti i giorni: quando suonerà la “campana”…
…sospendi tutto quello che stai facendo, rimani dove sei e respira profondamente.
Compi almeno 7 respirazioni profonde, poi torna alla vita di tutti i giorni.
Se sei al lavoro o in un ambiente dove supponi di non poterlo fare, ingegnati per farlo lo stesso.
Se ti senti osservato o giudicato, quello sarà un ottimo elemento aggiuntivo da portare per lavorare su di te.
Scegli una cadenza che puoi sostenere, se una campana ogni ora è troppo, fallo ogni due, e poi mantieni quel ritmo. Non evadere dal ritmo che hai deciso
Dopo un qualche tempo, potresti accorgerti che in quei momenti di “sospensione” si attiva un osservatore speciale, che…
…beh…meglio non dire troppo, per ora.
Prova ad eseguire l’esercizio. E, se vuoi, fammi sapere come va.
Esercizio Secondo – I “portali”
Questa tecnica presuppone, come pre-requisito, la pratica del Ricordo di sé.
Se non la conosci, ti lascio un riferimento qui sotto:
Leggi anche: Il Ricordo di sé, potente esercizio di Presenza
L’esercizio secondo consiste nel ricordarti di te stesso, dunque nel entrare in uno stato di profonda presenza, ogni qual volta varchi una soglia: una porta, un portone, un cancello, la portiera della macchina o un qualsiasi ingresso o uscita.
Fermati un istante e respira, oppure, semplicemente, esercita la presenza ricordandoti di te stesso e osservandoti con un “occhio esterno” mentre varchi la soglia.
In una prima fase, ti aiuterà contare quanti momenti di “passaggio” riesci a fare.
p.s. se sono meno di 40 al giorno, qualcosa non sta funzionando ?
N.b. chi si cimenta le prime volte con questo esercizio, per una ragione di “inganno” della mente, capisce che l’esercizio consiste nel contare sotto a quante porte passa.
Purtroppo non si tratta di questo.
Se sei arrivato qui dal post su Facebook, prendiamoci qualche riga (e qualche attimo di presenza in più: respira! ?) per spiegare meglio questo passaggio.
Non si tratta di contare le porte bensì di ricordarti di te stesso mentre varchi la soglia. Poi, ma solo come “conteggio accessorio” ti segnerai anche il numero di passaggi che fai.
Esercizio Terzo – Il “momento magico”
Esistono tanti momenti magici, nella vita.
Alcuni capitano da soli e, quando ciò succede, puoi esercitare la meravigliosa arte della gratitudine ?
Altri, invece, possono essere creati.
Il terzo esercizio consiste proprio nella “creazione di un momento magico” e, per spiegartelo, compirò il nostro proverbiale passo indietro tornando a quel famoso stato definito “addormentamento“, di cui tanto abbiamo parlato in passato.
Quanto ti trovi in quello stato, dunque quando sei in piena meccanicità, quando sei – caso più frequente – “distratto nell’andirivieni dei tuoi pensieri”…ecco…quello non è un momento magico.
Può darsi che, esercitandoti, capiti – anche quando non te l’aspetti – un momento di presenza.
Forse accadrà a forza di esercitarti con la campana, o grazie ai portali; comunque sia, quando ciò succederà, più o meno spontaneamente, quando si attiverà in te un momento di silenzio e pienezza mentale, ecco che ti troverai in un primo momento magico.
In quell’istante, respira profondamente, per almeno 7 respirazioni.
Poi prendi un taccuino (acquistato appositamente per eseguire l’esercizio) e quivi annota “uno“.
Poi, vedrai, la mente verrà riassorbita nei suoi pensieri.
Ma, a un certo punto, con la pratica, ecco che dalle brume dell’essere assorto, giungerà un secondo momento magico. Respira profondamente, per altre sette volte, guarda intorno a te, poi scrivi nel taccuino “due“.
Continua così.
Questi tre esercizi, da soli se eseguiti con serietà, intelligenza e amore, possono elevarti a uno stato vibrazionale che neppure immagini.
Proprio perché sembrano semplici tante le persone li rifiutano. O li giudicano. O li fanno sentendosi impacciati, o chiedendosi all’infinito a cosa servono o come funzionano. Ed è proprio questo il bello.
Che un giorno, mentre li farai, accadrà qualcosa.
E al quel punto saprai che nessuna delle domande precedenti ha mai avuto un senso.
Perché il senso non era spiegare l’esercizio, ma far accadere quel “qualcosa” ❤️
Caro amico e amica, hai voglia di provarci?
Mettiti al lavoro e, se ti va, fammi sapere come sta andando!
Se, da qui a lunedì, sentirai che qualcosa avrà iniziato a muoversi, lunedì 1 febbraio, la sera, e per due dilettevoli ore da passare insieme, faremo un check della situazione, su Zoom, e condividerò nuove tecniche, ancora più profonde di queste.
Aspetto eventuali commenti qui sotto e, se vuoi saperne di più su cosa faremo lunedì, ecco tutte le informazioni:
IL MIRACOLO DEL QUI ED ORA – Webinar di Spiragli di Luce
Scopri di più
E un abbraccio pieno di Spiragli di Luce ❤️
Elvio
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