Cos’è il “terzo ordine dell’amore“?
Come suggerisce il nome, è il terzo di 3 principi, di 3 enunciati fondamentali che spiegano quali sono gli ordini e le dinamiche che permettono un buon funzionamento dei sistemi come le famiglie, i gruppi o le aziende.
Quando questi principi vengono rispettati il sistema e i membri che ne fanno parte vivono in salute e in equilibrio, mentre quando vengono infranti o, peggio, disprezzati, ecco che il sistema e le persone di cui ne fanno parte iniziano a soffrirne le conseguenze.
Il terzo ordine dell’amore, personalmente, l’ho ribattezzato “diritto a un giusto equilibrio” perché, come vedremo, riguarda proprio questo aspetto fondamentale: il sistema deve essere equilibrato, rispettando, però, alcuni principi cardine.
Prima di proseguire, però, proviamo a fare un passo indietro.
Come prima cosa, se hai bisogno di capire meglio come funzionano le costellazioni familiari, ti suggerisco di leggere:
👉 Come funziona il metodo delle Costellazioni Familiari
Se, invece, hai bisogno di ripassare il primo o il secondo ordine dell’amore, qui sotto trovi i link ai rispettivi Spiragli:
👉 Primo Ordine dell’amore: Appartenenza ed Esclusione
👉 Secondo Ordine dell’amore: Gerarchia e Inversione dell’Ordine
Sei pronto a partire? Se sì, iniziamo! 😉👇
Il diritto all’equilibrio
Premessa fondamentale: se il secondo ordine dell’amore, cioè la “Gerarchia e Inversione dell’Ordine” ha fatto scattare più di una perplessità, quello di cui parliamo oggi potrebbe far scattare una vera e propria rivoluzione
Ma noi che, oltre che costellatori, e costellati, siamo alchimisti, cioè praticanti appassionati del lavoro su noi stessi, non ci facciamo certo intimorire da qualcosa di “scomodo” che potremo intravedere in ciò che stiamo per leggere.
GIUSTO?!?
Dunque, inoltriamoci in questo terzo principio sulle leggi dell’amore.
Se dovessi sintetizzarlo in poche frasi, lo direi così:
“Tra dare e prendere esiste un equilibrio impalpabile, sottile e, allo stesso tempo, imprescindibile e magico.
Per far funzionare bene una relazione: in famiglia, tra colleghi o tra i partner
questo equilibrio va esplorato, conosciuto e realizzato.
Chi è più grande darà in modo incondizionato, e non chiederà nulla in cambio.
Chi è più piccolo, prenderà con infinita gratitudine, senza contestare ciò che viene donato.
Tra pari, ciascuno dovrà dare in misura uguale“.
Aspetta, caro lettore, o lettrice, li senti anche tu i mugugni?
Non dico, necessariamente, i tuoi. Tu, magari, hai inteso perfetttamente il senso di quello che hai appena letto.
Ma gli altri?
I mugugni e le perplessità degli altri, non li senti?
Beh, io sì, ma ti dirò che hanno un senso.
Hanno un senso perché, purtroppo, questo principio non solo non ci viene insegnato ma, anzi, spesso e volentieri ci viene insegnato a infrangerlo.
Dunque, studiare il terzo ordine dell’amore significa anche mettere in discussione alcune convinzioni molto radicate. Prima fra tutte, quel vecchio detto secondo cui…
…dopo una certa età, i figli iniziano a fare da genitori ai propri genitori.
Ma il terzo ordine dell’amore delle costellazioni familiari, ci insegna che questo è errato e, in un certo senso, ha persino conseguenze nefaste.
Quando questo accade, infatti, il sistema si ammala.
Stanno peggio i genitori, stanno peggio i figli che, in genere, vivranno un senso di impotenza e frustrazione e stanno peggio, persino, i membri più lontani del sistema, ad esempio, i figli dei figli i quali, anche a distanza di tanti anni, potrebbero sviluppare comportamenti violenti, o autolesionisti, giungendo in certi casi anche ad ammalarsi.
Ma fermiamoci un attimo. Perché questa credenza infrange l’ordine?
Secondo il terzo ordine dell’amore: c’è un ordine nel prendere, c’è un ordine nel dare
Quando un figlio inizia a fare da babbo o una figlia inizia a fare da mamma a uno dei due genitori o, peggio ancora, a entrambi, entra in diretto contrasto col principio secondo cui “il grande dà, il piccolo prende”.
Esiste, infatti, un ordine naturale delle cose che le predispone in questo modo ma, su questo, magari, torneremo tra un attimo.
Vediamo, prima, un’altra celebre violazione dell’ordine: la cosiddetta “sindrome della crocerossina”.
Quando qualcuno diventa il “crocerossino” del partner, il giusto equilibrio viene meno.
Questo perché, naturalmente, i partner sono pari tra loro e, dunque, hanno bisogno di dare e ricevere in misura uguale. Una violazione di questo tipo avviene, talvolta, quando c’è una grande differenza di età o una rilevante disparità economica.
Nel primo caso il partner più anziano rischia di dare come darebbe un genitore, mentre nel secondo è quello più facoltoso che si trova a dare – ad esempio, mantenendo economicamente un partner che non lavora – e questo, se non adeguatamente compensato, prima o poi, porta alla crisi il rapporto.
Insomma, in parole povere, non sei la terapeuta del tuo compagno e lui, o lei, a sua volta non è né il tuo guaritore, né il tuo paziente.
Se hai bisogno di cure, o aiuto, questi vanno cercati all’esterno, e non nella coppia.
Ma torniamo a papà e mamma.
Hai avuto genitori “perfetti”
Il terzo ordine dell’amore di Bert Hellinger implica anche questo, che la mamma e il papà che ti sono toccati, sono proprio quelli perfetti.
So che questo punto è il più delicato di tutti, nonché quello su cui potrebbero nascere le maggiori resistenze.
Solo per fare un esempio, è arduo sostenere che chi è stato adottato e, magari, i suoi genitori non li ha mai visti né conosciuti, abbia avuto una mamma e un papà perfetto.
Sì, in effetti, l’obiezione è sensata.
Allora, ti propongo una cosa: sostituisci questa parola “perfetti”, in effetti un po’ abusata con “utili” e, se vuoi, aggiungi anche “funzionali”.
Si perde un po’ di poesia, è vero, però il senso è proprio questo: che anche genitori che commettono errori grossolani possono essere utili al proprio processo evolutivo.
Possono essere, inoltre, estreamente funzionali alla propria crescita, perché proprio attraverso l’assenza, l’errore, la mancanza, riescono in qualche modo a scatenare l’impulso che porta i figli verso la loro missione di vita.
Dopo esser stato in Colombia, ad esempio, ho conosciuto tantissimi ragazzi e ragazze, orfani o adottati, che hanno fatto di tutto per rimettersi in contatto con la loro famiglia d’origine, oltre oceano.
Quel tipo di determinazione, di forza, quello spirito di esplorazione e ricerca, in effetti, nasceva proprio dall’abbandono iniziale, a cui era seguito l’affidamento a una nuova famiglia.
Siamo giunti alla fine, o quasi.
Prima, una piccola aggiunta.
Sai che i comandamenti dicono di “onorare il padre e la madre”.
Se leggi questa norma alla luce di quanto abbiamo detto, dovresti comprendere che il comandamento, in realtà, potrebbe sancire non di onorare la loro personalità, bensì, ancora una volta, la loro essenza spirituale, o Anima.
Quel soffio vitale che trascende la persona e il suo carattere, affondando nel tempo e nello spazio, verso l’infinito.
So che questo spiraglio potrebbe far infuriare qualcuno.
Se accadesse, sai una cosa? Sarebbe veramente perfetto.
Perché se rimani indifferente, beh, in quel caso, “Houston abbiamo un problema“.
Se, invece, ti fa infuriare ma, al contempo, ci rifletti criticamente, ecco che questo può avere un enorme impatto per trasformare la tua vita.
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