Cari amici e amiche,
sono Elvio e vi accolgo io, in questo Spiraglio, che in realtà vedrà in conclusione la firma di una bravissima autrice.
Sto parlando di Elena Bernabè: psicologa, scrittrice e mia cara amica.
Cedo, dunque, il testimone a Elena, perché ha una storia che, a mio modo di sentire, è tanto bella quanto profondo.
È la storia di una mamma e di un bambino impegnati in una partita di dama ma, in realtà, è molto più di questo…
…è un racconto che racchiude una lezione di grande valore, che ti lascio il piacere di gustare piano piano…
“Ieri mio figlio mi ha dato una grande lezione di vita.
Stavamo giocando a dama.
Per la prima volta ho deciso di giocare davvero, di provare a divertirmi e di non lasciare che vincesse.
Ogni volta che perde in un qualsiasi gioco, infatti, scoppia a piangere e si è tentati di prevenire questo pianto disperato e rabbioso, lasciandolo vincere.
Ieri, invece, ho cambiato rotta.
Mi sono divertita a giocare a questo gioco che prima mi annoiava. Ho scoperto dinamiche, trucchi e mosse della dama mai scoperte prima.
E ho vinto.
E mio figlio, dopo un’interminabile partita, ha perso e si è nascosto il viso arrabbiato con le braccia.
Lo sentivo singhiozzare.
Ho accolto le sue lacrime, ho accolto la sua reazione senza il bisogno di porvi rimedio, senza pronunciare frasi in più, senza il senso di fastidio che di solito mi assale quando reagisce così.
Ho fatto passare alcuni istanti.
Poi gli ho detto accarezzandolo:
“la mamma ti vuole bene anche se perdi. E anche se vinci. Sempre”.
Questa frase lo ha toccato profondamente.
E’ scoppiato a piangere e mi ha abbracciato forte.
E per tutta la giornata è come se si fosse liberato da un peso. Dal peso di dover sempre vincere per essere amato.
La finzione non è mai la soluzione.
E’ la presenza attenta che può prendersi cura di noi stessi e degli altri, che può interpretare il vero significato delle lacrime e della rabbia.
Una semplice frase può cambiare un mondo di convinzioni e di abitudini.
Spesso, non serve null’altro”.
Elena
Caro amico lettore, o lettrice, queste parole finali le scrivo io, Elvio, ma non aggiungo nulla perché trovo che questi pensieri di Elena, nella loro essenzialità, siano perfetti così come sono.
Voglio solo farti sapere che qui, su Spiragli di Luce, c’è un altro spiraglio, decisamente complementare a quello che hai appena letto, anch’esso scritto da una mamma che, però, decide di scriverlo nei panni di figlia e, rivolgendosi a papà e a mamma, lo chiama…
…Lettera di una figlia ai genitori del mondo
La pagina Facebook di Elena, invece, la trovi qui:
E se questo suo Spiraglio ti ha emozionato, lo puoi condividere.
GRAZIE ✨❤️
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