Cosa significa “Centro di Gravità permanente”? In tanti conoscono la canzone del maestro Franco Battiato, ma non tutti conoscono l’origine che si cela dietro a quest’espressione antica e misteriosa…
Caro amico, o amica, oggi parliamo del significato di “Centro di Gravità Permanente”.
È ormai da tanto che volevo scrivere questo Spiraglio, anche per rendere omaggio a uno dei miei cantautori preferiti, che ha ispirato milioni di ascoltatori, spingendoli a riflettere sui suoi testi, non certo di immediata comprensione.
Come vedremo, l’espressione ha un profondo significato spirituale e, in particolare, indica un percorso di consapevolezza che ognuno può intraprendere.
Anche tu, ovviamente ?
Attivare il proprio centro di gravità permanente, infatti, cambia la nostra vita…
…in meglio, ovviamente!
Ma andiamo ad esplorare di cosa si tratta.
L’uomo prima del sentiero spirituale
Tutti siamo soggetti a mutamenti, cambiamenti di umore e di idea, reazioni imprevedibili ed emozioni indesiderate.
Se ti trovi qui, su Spiragli di Luce, può darsi che tu abbia avuto la sensazione che la vita sfugga dalle tue mani, a causa del fatto che gli eventi si susseguono senza possibilità di previsione e controllo.
E se ti dicessi, invece, che l’imprevedibilità e la sofferenza dipendono proprio dal fatto che sei sprovvisto del tuo centro di gravità?
Questa è la “cattiva notizia”.
La “buona”, è che tale centro lo puoi costruire lavorando su te stesso.
Sì…ma…cosa significa centro di gravità permanente?
Ovviamente questo è il punto di partenza e ci aiuterà, nella comprensione, una bella allegoria.
Ho realizzato anche un video per parlare di questa antica espressione, se ti interessa, lo trovi qui sotto.
La Metafora della Carrozza
Fu G. Gurdjieff, maestro di origine armena, a parlare di questa metafora che, a sua volta, riprese da antichi insegnamenti.
L’uomo è simile a una vettura a cavalli, composta da carrozza, cavallo e cocchiere.
La carrozza rappresenta il corpo fisico, il cavallo le emozioni e i desideri, e il cocchiere la mente.
La carrozza, pensata dalla natura per viaggiare su strade sconnesse, si è a poco a poco abituata alle strade cittadine, per scarsa manutenzione, rischia di rompersi al primo colpo.
Il cavallo è cresciuto come un orfanello maltrattato ed è pronto ad offrirsi a tutti quelli che gli fanno una carezza.
E il cocchiere è mezzo addormentato e mezzo ubriaco, perso nei suoi sogni…
E il passeggero?
Se c’è carrozza, cocchiere e cavallo, ci sarà anche un passeggero, una persona che conosce l’indirizzo a cui la vettura deve recarsi.
Il viaggio della vettura è la tua vita e il passeggero è proprio quella parte evoluta di te che, conoscendo la direzione, dirige ed organizza il nostro sistema psico-fisico.
Ma chi è il passeggero? È presente o assente?
Lascio queste domande in sospeso, per ora, perché voglio, prima, parlarti di un’altra metafora.
La casa senza padrone
Immagina una casa senza padrone.
La servitù c’è, ma il padrone di casa se n’è andato o, forse, non c’è mai stato.
Senza di lui la servitù vive senza regole e nella casa regna il caos.
Arriva il fattorino con il cibo, ma ad aprire la porta va lo stalliere che porta i pasti degli uomini a cavalli, dunque arriva la biada ma ad aprire la porta va il cuoco e così via.
La servitù vive tra difficoltà, vizi e sregolatezze: una splendida metafora della sofferenza presente nella nostra vita, prima di intraprendere il sentiero spirituale.
Essa rappresenta le parti che compongono la tua personalità, e le puoi assimilare alla triade cavallo – cocchiere – carrozza dell’esempio precedente.
La buona notizia è che, se lavori nel modo giusto, prima o poi arriverà un personaggio che farà funzionare le cose.
Battiato Another Link
Guido Guidi Guerrera
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Il Maggiordomo
Quando si creano le condizioni giuste per il suo arrivo, alla casa giunge un maggiordomo. E il suo semplice arrivo cambia le cose. Sappiamo che il maggiordomo gestisce la servitù e, dunque, una volta insediato, essa non sarà più libera di comportarsi come crede.
Il maggiordomo (o testimone) rappresenta una nostra qualità interiore.
Giunti a questo punto, potrebbe nascere una domanda: tutto questo, come ci aiuta a capire il significato di centro di gravità permanente?
Sì, perché puoi pensare al maggiordomo come al centro di gravità, che diverrà permanente nel momento in cui avrà dimorato abbastanza a lungo nella casa da far sì che i servitori siano tornati a comportarsi in modo equilibrato.
I pensieri si agitano, nella tua mente, fuori controllo (sono come il cocchiere ubriaco); le tue emozioni sono in subbuglio e passi dalla tranquillità all’agitazione in men che non si dica (il cavallo o un altro servitore).
A un certo punto, però, giunge il maggiordomo, che mette ordine nella tua interiorità.
Ma come fa il maggiordomo ad arrivare?
La risposta è: lavorando su te stesso.
Leggi anche: Lavorare su se stessi: cosa significa e come farlo
Attraverso il lavoro su di te, gli offri la possibilità di comparire nella tua vita. All’inizio compare per pochi attimi (che, però, sono già sufficienti a “mettere in riga” la servitù/personalità) ma, piano piano, diventerà sempre più presente.
Centro di gravità permanente – Significato Spirituale
Il maggiordomo è paragonabile alla coscienza. Nella casa, egli osserva i servitori e questi cambiano subito il proprio atteggiamento. Allo stesso modo, quando la coscienza osserva le tue reazioni interiori ed esteriori, queste iniziano a trasformarsi.
Essere “coscienti” significa, appunto, essere presenti di fronte alle manifestazioni automatiche della nostra personalità o ego.
Esempi pratici?
Come primo passo da compiere in questa direzione, potresti renderti conto che c’è una sorta di pilota automatico che dirige la tua vita fisica – psicologica ed emotiva.
I pensieri (così come le emozioni), hanno “vita autonoma” e persino il corpo sembra farsi i “cavoli suoi”: ad esempio quando assumi certe posture, ti mangi le unghie, fumi, ti metti a dieta poi mangi, ecc. ma di tutto ciò ne ho già parlato, precisamente, in questo post:
Sei sicuro di essere libero? – Sconfiggere gli automatismi per guadagnarsi la Libertà interiore
Aggiungo oggi che lavorare sula presenza significa imparare ad osservarti e ciò fa nascere in te una qualità nuova, che è proprio il tuo “centro di gravità”. Su questo tornerò a breve ma, adesso, voglio raccontarti qualcosa Battiato e della sua passione per la spiritualità.
Battiato e Gurdjieff
Le canzoni di Franco Battiato sono ricche di riferimenti alla cultura sufi e alla scuola della Quarta Via.
In “Shocking in my town” si parla degli “shock addizionali” che caratterizzano la “legge dell’ottava“.
In “Segnali di vita” si dice: “è colpa dei pensieri associativi se non riesco a stare adesso qui“.
Il riferimento è a quei pensieri che arrivano da soli e corrispondono allo stalliere svogliato o al cocchiere ubriaco della metafora, quello che conduce il nostro corpo fisico ed emozionale a passeggio in modo inconsapevole, tra le strade della vita.
Sui significati delle canzoni di Battiato magari scriverò uno Spiraglio in futuro…ora andiamo a vedere cosa succede quando…
…il centro diventa permanente
Quanto ti ricordi di fare gli esercizi di presenza? Una volta al giorno? Tre? Dieci?
Finché la presenza (coscienza) è altalenante il centro interiore è ancora “fluttuante” e instabile. Un attimo prima c’è, un attimo dopo se n’è andato. Magari stai meditando e sei calmo e pacifico ma solo dieci minuti dopo tua madre o il tuo compagno ti telefonano e perdi la pazienza.
Ecco perché il testo recita
Cerco un Centro di Gravità Permanente
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente…
Non sta affermando, ovviamente, che non si può cambiare opinione, sta suggerendo, invece, la possibilità di costruire un’integrità ed una stabilità interiore che aiutino a vivere con equilibrio.
Osservando le reazioni della tua personalità, essa inizia a trasformarsi e la tua vita cambia radicalmente.
Curiosità dal testo della canzone
Per quanto riguarda, invece, i significati di “Centro di gravità permanente“:
- “capitani coraggiosi” è un romanzo di R. Kipling
- i gesuiti che “vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori” sono un riferimento al gesuita Matteo Ricci, accolto alla corte cinese.
- Trovo interessante anche la frase “avrei bisogno di…“, che il maestro lascia così, incompiuta…
“Bisogno” può essere letto come desiderio (nella metafora, il cavallo) e l’insegnamento buddista ci ricorda quanto questo rischi di rendere schiavo l’uomo: si corre da un obiettivo all’altro e soddisfatto un bisogno se ne trova sempre uno nuovo…senza comprendere che i bisogni esteriori, quasi sempre, sono “pezze” che mettiamo alle mancanze che sentiamo di avere, in realtà, nella nostra interiorità.
E il padrone di casa chi rappresenta?
Vorrei stimolare la tua curiosità. Dunque, per ora, preferisco non rispondere.
Ma se vuoi riportare le tue intuizioni nei commenti, le leggerò volentieri e ne parleremo insieme
Piccolo suggerimetno: il maggiordomo prepara l’arrivo del padrone di casa.
Affinché il misterioso proprietario possa tornare, infatti, c’è bisogno infatti di ordine, di armonia nelle emozioni e di chiarezza mentale.
Non è un caso che Battiato intitolò l’album che contiene questo brano “La voce del padrone”.
Centro di gravità permanente, significato di un antica espressione – Conclusioni
Se sei arrivato fin qui, immagino che questo Spiraglio ti abbia, forse, appassionato al punto da chiederti: ma come si sviluppa la presenza?
Cosa posso fare per far arrivare il mio maggiordomo?
Un suggerimento che posso darti, è leggere il seguente Spiraglio:
Il Ricordo di sé – Un potente esercizio di Presenza
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E se vuoi approfondire ancora di più l’argomento sul web:
c’è la pagina dedicata su Wikipedia
un articolo su Rockol.it
un post di Libreriamo
E se ami Franco Battiato, e vuoi conoscere il significato di un altro suo bellissimo brano, La Cura, prosegui la visione con questo vide:
E Ti Vengo a Cercare
Franco Battiato sulle tracce di Dio
Paolo Jachia
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Il Silenzio e l’Ascolto
Conversazioni con Panikkar, Jodorowsky, Mandel e Rocchi
Franco Battiato
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La Nazione delle Piante
Stefano Mancuso
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