Questo spiraglio è dedicato a una delle virtù che mi stanno più a cuore. Tra racconti ed esercizi alchemici, ti contagerò con la Forza della Gentilezza!
Amici lettori e lettrici sono Merj e ho deciso di dedicare questo post ad un argomento che mi sta molto a cuore: la gentilezza.
Primo Levi, giornalista omonimo del famoso poeta e scrittore, nel 1882 dopo essere stato nella mia terra, l’Abruzzo, la definì così: forte e gentile. Questa descrizione così semplice ma accurata, viene ancora fieramente ripetuta.
Da mio padre, abruzzese DOC, ho appreso la virtù della Gentilezza. Non ha mai detto niente al riguardo, non mi ha mai fatto grandi discorsi. L’ha semplicemente trasmesso con l’esempio. Osservandolo, dapprima non capivo il suo comportamento: lo giudicavo solo come una dispersione di energie, sia fisiche che economiche. Quando gli domandavo perché si prodigasse tanto per gli altri anche a suo discapito, lui semplicemente alzava le spalle.
Il suo silenzio ha dato spazio a lunghissime riflessioni specie quando lo vedevo fare del bene a persone che in vari modi gli avevano fatto un torto o avevano, in qualche modo, colpito la nostra famiglia.
La parte più istintiva di me stessa mi spingeva a reagire nei peggiori dei modi: pensavo alla vendetta o covavo rancore ma l’esempio costante del mio papà e la lettura dei Vangeli hanno contribuito alla mia lenta trasformazione.
In me si andava cristallizzando la nobile virtù della Gentilezza e il mondo appariva diverso perché ero cambiata. Nel prossimo iniziavo a vedere me stessa, come potevo non essere gentile?
La malattia che ha contagiato il mondo
“C’è un equivoco, in ciascuno di noi, anzi una malattia: l’egoismo. Ma esiste anche una cura.
Siate pazienti di voi stessi, bravi, propositivi, anche un po’ disperati – cercate le medicine antiegoismo più efficaci, cercatele con energia, finché vivrete. Scoprite cosa vi rende più gentili, cosa vi libera e fa emergere la versione più affettuosa, generosa e impavida di voi stessi – e cercatelo come se non ci fosse niente di più importante.
Perché, in effetti, non c’è niente di più importante.
Fate tutte le altre cose, ovviamente quelle ambiziose – viaggiate, diventate ricchi, famosi, innovate, dirigete, innamoratevi, guadagnate e perdete patrimoni, nuotate nudi nei fiumi della giungla selvaggia ( dopo aver escluso la presenza di cacca di scimmia) – ma nel frattempo, per quanto potete, abbondate di gentilezza. […] La parte luminosa di voi che esiste al di là del carattere – la vostra anima, se volete – è fulgida e brillante come ogni altra mai esistita.“
Questo è uno stralcio del discorso di George Saunders tenuto di fronte ai laureandi della Syracuse University l’11 maggio 2013 e riportato nel suo libro “L’egoismo è inutile, elogio della gentilezza” insieme ad altri suoi scritti.
Ecco, Saunders ha centrato uno dei punti focali: l’egoismo è inutile, l’egoismo è una malattia che ha contagiato il mondo.
Quali benefici abbiamo avuto, quali vantaggi abbiamo ricevuto concentrandoci sul nostro piccolo orticello ignorando il resto del mondo? Quando e perché abbiamo chiuso il Cuore, diventando di pietra e freddi, restando indifferenti alle sofferenze e alle difficoltà altrui? Ti sei mai posto queste domande?
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La Forza della Gentilezza
Chi pensa che la Gentilezza sia debole e da deboli, non ha capito granché. Ha una Forza incredibile, capace di cambiare, trasmutare e trasformare le ombre del Cuore e la sua energia non si disperde mai ma si moltiplica.
Cosa succede quando qualcuno riceve un atto purissimo di Gentilezza?
La meraviglia lo attraversa, è sorpreso, incredulo e sorride, sorride tanto. E’ pieno di Gioia e inizia piano piano a riflettere, ad osservare meglio il mondo e a cogliere la Bellezza e l’Amore che si celano nelle cose più semplici o si nascondono, a volte così bene, nel cuore degli Uomini. Una nuova Forza lo attraversa, si sente meno separato dal mondo, ha ritrovato lo Spirito della Fratellanza. E la Gratitudine che prova è grande perché qualcuno si è preso cura di lui senza chiedere nulla in cambio e in modo inaspettato. Si sente così bene, non può trattenere tutto questo per sé. “Cosa posso fare io per gli altri?” e a sua volta seminerà Gentilezza nel mondo perché è contagiosa.
Le emozioni che ho descritto sono una vera e propria scarica di vitalità, in quegli attimi siamo Presenti, il Cuore si apre ma cadere nel sonno della coscienza e nei meccanismi della personalità è un attimo e tornare nelle prigioni dell’odio e del risentimento è semplicissimo. Quando il Cuore suggerisce di dare così come abbiamo ricevuto, è una vera e propria spinta al Servizio. Solo che non tutti riescono a reggere quella potenza, quei sentimenti così alti, per il semplice fatto che non sono abituati a provarli e potrebbero scatenare facilmente reazioni imprevedibili e contrarie. Per cui alleniamoci a rimanere Svegli!
Esercizi di Gentilezza
Come abbiamo scritto più volte in vari articoli, è l’osservazione la pratica capace di portare alla luce della consapevolezza i nostri meccanismi inconsci. Dunque, si parte sempre da lì:
– Se si prova difficoltà a dare e a donare il proprio tempo: osserva il tuo sentire, cosa si muove nella pancia senza giudicarti. Il semplice osservarti farà venire a galla qualcosa. Un eccessivo attaccamento alle cose potrebbe essere un segno di paure e insicurezze legate alla sfiducia che si ha nella vita. Sforzati nel dare e osserva quanto questo gesto non ti impoverisce, anzi ti rende più ricco;
– Sii gentile ma in silenzio: fai qualcosa di bello per un’altra persona in totale anonimato e non raccontare a nessuno quello che hai fatto. Senza fare foto, senza postare nulla sui social. Dovrai saperlo solo tu. A volte si fa del bene solo per soddisfare l’ego, per sentirsi dire quanto siamo stati bravi, generosi… a quel punto l’azione non vale più perché l’intenzione ultima non era quella di dare amore ma di pavoneggiarsi. Essere gentili in silenzio implicherà un notevole sforzo nel trattenerti dal parlare. Osservati mentre compi un gesto di gentilezza, se sei il tipo di persona che ha bisogno di mostrarsi per ricevere complimenti, questo è l’esercizio che fa per te.
Un’ultima considerazione sulla Gentilezza
Voglio riportare due parole tratte da un’intervista a George Sauders per chiarire meglio il concetto di Gentilezza:
“La conclusione immediata è che <<gentilezza>> e <<cortesia>> non sono la stessa cosa: la seconda è facile e a volte banale (una strategia per non lasciarsi coinvolgere), la prima è difficile e richiede un’autentica capacità di discernimento.”
Quindi, come avete capito, tra buona educazione ed essere davvero gentili c’è una grande differenza. Quella differenza sta a voi trovarla, sentirla. Essere capaci di discernere, come ci consiglia Sauders, implica Presenza e Osservazione.
A volte, quando siamo generosi in piccoli modi e appena rilevabili, possiamo cambiare la vita di qualcun altro per sempre. Margaret Cho Share on X
Approfondimenti gentilissimi
Il discorso di George Sauders tenuto all’Università è famoso in tutto il mondo e nel 2013 è stato inserito nella rivista Time fra le 100 persone più influenti al mondo. Ti consiglio vivamente la lettura del suo libro “L’egoismo è inutile, elogio alla gentilezza” che trovi qui:
Un modo un po’ vintage per riempire il mondo di amore e gentilezza? Scrivere una lettera e meglio ancora a uno sconosciuto! Ne parlo in un mio articolo spiraglioso: clicca qui per leggere l’articolo.
Il tuo primo gesto gentile a partire da ora
Un gesto davvero gentile sarebbe quello di condividere questo articolo, sempre se ti è piaciuto! Sarebbe il tuo primo gesto di gentilezza a partire da ora, no? E noi te ne saremmo davvero grati.
Diffondi Gentilezza e Amore ovunque, sii un ribelle.
Un abbraccio.
Merj
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