Voglio parlarti, oggi, di un meraviglioso rituale per lasciare andare il passato e spianare il cammino per un te stesso più luminoso e libero
Lasciare andare il passato è un argomento di fondamentale importanza per la nostra evoluzione. Esiste un bellissimo rituale, una cerimonia che utilizza l’elemento fuoco e consente di liberarci dei fardelli che rendono più difficile il nostro cammino.
Facciamo, intanto una premessa: gli oggetti che abbiamo accumulato nel tempo, possiedono un’energia.
Essi rimangono impregnati delle emozioni che hai provato quando li stavi utilizzando. Proprio come se fossero delle “spugne emozionali“, hanno la capacità di conservare ricordi, emozioni e stati d’animo.
Una foto è molto di più del mero ritratto di un momento: guardando una foto che ritrae una situazione che hai vissuto intensamente, potresti rivivere quelle emozioni quasi come se fossi ancora lì.
Ecco perché è importante lasciar andare oggetti e ricordi: ci rende liberi.
Lasciandoli andare, infatti, liberiamo anche il passato che in essi è contenuto e imprigionato. Per creare qualcosa di nuovo, hai bisogno innanzitutto di creare un nuovo te stesso che pensi, senta ed agisca in modo diverso.
La vita è un fiume che scorre, incessantemente, in avanti. Più ti carichi del peso del passato, più farai attrito sul greto del fiume. E il tuo cammino diverrà stagnante, anziché fluire libero e gioioso.
Liberarsi degli oggetti col rito del fuoco, aiuta a camminare leggeri e rende il viaggio più piacevole. Possiede, inoltre, un grande potere simbolico: attraverso il rito comunichi al tuo inconscio la tua volontà di evolvere e costruire una vita migliore.
Lo scatto qui sotto, ritrae il giorno in cui feci il rituale: il momento del viaggio verso il luogo della cerimonia.
Di che cosa abbiamo bisogno
1 – Oggetti da destinare al rituale: a breve vedremo come e quali scegliere
2 – Occorrente per il falò: fiammiferi, accendini, legna da aggiungere per ravvivare la fiamma, ecc.
3 – Albero o pianta: al termine del rito, lo pianteremo sulla stessa terra in cui abbiamo eseguito il rituale
4 – Documento di identità: va bene anche un documento scaduto, una tessera di biblioteca associazione, ecc. Rappresenterà la nostra vecchia identità da lasciar andare insieme a tutto il resto
5 – Volontà di lasciar andare il passato (con Amore)
6 – Creatività
Prova a impegnarti per reperire tutto l’occorrente per il rito. Se risultasse troppo difficoltoso (magari perché abiti in città e non sai dove fare il falò…) non ti preoccupare; più avanti (nel paragrafo “Varianti del rituale”) presento alcune soluzioni alternative. Prosegui nella lettura, poi ci arriveremo.
Nello scatto, l’albero che ho scelto per il rito: un bellissimo ciliegio.
Scelta degli oggetti
Ecco alla scelta degli oggetti. Prima però, attendi solo un attimo: ti sta piacendo questo articolo?
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Personalmente, li divido in tre categorie: ricordi “dolorosi”, ricordi “superflui” e ricordi a cui siamo “attaccati”.
1º gruppo: tutto ciò che ti riporta a situazioni che ti hanno fatto soffrire: sono i primi di cui dobbiamo liberarci.
2º gruppo: tutto ciò che non è più utile, cose che non servono più. Ti posso assicurare che, non appena inizierai a cercare, troverai molti di questi oggetti. In questa categoria vanno magliette ed abiti che non indossiamo da svariati anni, diari o scritti che non leggiamo né apriamo da tempo immemorabile. Perché volerli tenere?
3º gruppo: tutti gli oggetti nei confronti dei quali hai sviluppato attaccamento. Sono oggetti e ricordi che evocano un ricordo apparentemente piacevole ma che, in realtà, costituiscono un peso nel tuo spazio interiore. Un esempio può essere una foto di una situazione, relazione, ecc. che all’epoca è stata piacevole, ma che poi si è conclusa. Questi ricordi sono i più difficili da lasciar andar quindi, usa discernimento e volontà per comprendere quali vanno destinati al rito.
Faccio un’aggiunta: nello yoga esiste un principio (contenuto nei Yama e Nyama) detto “Aparigraha”. Significa non possessività o “non accumulo” e riguarda (anche) l’accumulo di beni e desideri mondani (approfondimento in questo articolo di yogaweb)
Circondarsi di beni superflui ci fa perdere di vista ciò che è essenziale e porta a sprecare energia per mantenere ciò che non lo è. Liberandoci del superfluo, lasciare andare il passato risulterà molto più semplice.
Nella foto, alcuni fra gli oggetti scelti per la cerimonia del fuoco.
Preparazione
Inizia la ricerca degli oggetti.
Mettili da parte piano, piano, senza fretta. Se trovi vecchie lettere o foto, evita di leggerle: quel che è stato è stato. Lascia andare tutto ciò che se ne deve andare.
Come sapere quali oggetti scegliere?
Dipende da te. Solo tu, attraverso consapevolezza ed intuizione, potrai sapere cosa è giusto bruciare e cosa no. Lettere, diari, foto, ricordi, oggetti, vestiti, attestati, sono tutti esempi di elementi da destinare al rito.
Nessun maestro ti può indicare cosa bruciare. Se lo facesse, ti priverebbe dell’opportunità di fare la scelta perfetta, la tua. Se hai dubbi su un oggetto, medita. Non usare la mente, affidati all’intuito.
Non avere rabbia nei confronti delle cose di cui ti vuoi disfare, evita ancor più di averla nei confronti delle situazioni che esse rappresentano: sono apparse nella tua vita per insegnarti qualcosa, sono state le tue insegnanti. Ringraziale e lasciale poi andare.
Fai una meditazione per il ringraziamento. Se non sai come fare, puoi dare un’occhiata a questo spiraglio: Guida passo passo alla Meditazione.
E se non sai dove fare accendere il fuoco, attendi un paio di paragrafi: ti indicherò un paio di varianti che puoi utilizzare.
Nell’immagine che segue, la preparazione della terra.
Il giorno del rito
Decidi il giorno giusto, non agire d’impulso, attendi il momento perfetto. Sii allegro e propositivo mentre ti accingi ad iniziare il rito con il fuoco. Preparati interiormente a lasciare andare il passato e ad accogliere un nuovo presente, fatto di Gioia.
Quando tutto sarà pronto, accendi il fuoco e procedi a bruciare gli oggetti. Fallo con gratitudine. Sii attento ed attenta a percepire il senso di leggerezza e cambiamento che ne deriva.
Quando il tutto sarà finito, il fuoco spento e la terra raffreddata, pianta l’albero che hai scelto.
Le sue radici trasmuteranno i tuoi ricordi, ormai divenuti cenere, in nutrimento. Se hai scelto un albero da frutto, forse già dopo un anno potrai, letteralmente, cibarti dei frutti di questo rituale. Essi conterranno metaforicamente (e non solo), tutto ciò che ti sei lasciato alle spalle.
Ed ecco il momento tanto atteso, il fuoco vivo e brillante, pronto ad accogliere la trasformazione.
Varianti del rituale
Ricorda che il rituale ha una valenza metaforica e simbolica: più che seguire metodicamente i passi indicati, conta l’intenzione che avrai nel farlo.
Se non sai dove accendere il fuoco, un camino andrà bene ugualmente. Qualora non sapessi dove trovarlo, usa una ciotola ignifuga. Acquista l’albero lo stesso giorno del rito, e prenditi cura di lui nei giorni e nei mesi a venire. Concimalo con la cenere del rituale.
Sii creativo. Cerca e trova il tuo rituale, rendilo personale ed unico. È il tuo il passato che ti vuoi lasciare alle spalle, non il mio. Solo tu puoi intuire il modo migliore per farlo.
Per qualsiasi dubbio, scrivimi direttamente nei commenti a questo post e ti risponderò volentieri.
Ed ecco i ricordi ormai ridotti in cenere. Il rituale per lasciare andare il passato stava per concludersi.
I 4 elementi
Tutti e quattro gli elementi partecipano al rituale per lasciarsi alle spalle il passato:
Fuoco: è l’elemento principale, che si incaricherà della trasformazione.
Aria: farà avvenire la combustione e permetterà di respirare all’albero
Acqua: la potrai usare per spegnere il fuoco ed annaffiare l’albero, che porterà avanti la trasformazione
Terra: qui finiranno le ceneri. E da qui, arriveranno alla pianta, che provvederà a trasformarle
Non è meraviglioso? Si tratta di un rituale potente a livello energetico, psichico e simbolico. Può smuovere cose enormi e portare grandi e luminosi cambiamenti nella tua vita.
Nella parte bassa della foto il getto d’acqua, diretto a raffreddare le ceneri le quali, mischiate alla terra, hanno poi accolto il ciliegio.
Il mio rituale per lasciare andare il passato
Ho riflettuto molto se condividere o meno questa parte così personale. Mi sono sentito di farlo perché, lo dico pubblicamente, credo che mostrare, visivamente, la mia esperienza, possa aiutare a vincere eventuali resistenze in chi si accinge ad intraprendere questo rito trasformativo.
Al termine della cerimonia, mi sentivo stanco e svuotato. Se accade anche a te, non temere. Lasciarsi indietro il passato smuove grandi energie interiori. Ai due lati della stanchezza, però, si ergevano, fiere, la soddisfazione e la consapevolezza di aver compiuto un passo verso la luce.
Concludo con la foto più importante di tutte: il ciliegio ormai a dimora nella terra.
L’ultima volta che l’ho visto, ho constatato che aveva attecchito alla perfezione. Il mio compito, adesso, è finito. Le sue radici, l’acqua, il sole e la terra faranno il resto. L’anno prossimo a maggio, tante rosse ciliegie spunteranno sui suoi alchemici rami.
Vuoi leggere uno spiraglio a tema con questo? Se si, ti suggerisco il seguente: L’importanza del rituale per vivere più felici.
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Arrivederci al prossimo spiraglio
Qualcosa di simile l’ho fatto quando sono venuta a vivere in questa casa. Ora su quelle ceneri c’è una possente robinia.
Ciao, grazie per questo bellissimo articolo!!! Sto cercando un bel rituale da fare al fuoco perchè con qualche amico, il prossimo weekend abbiamo deciso di andare a dormire nel bosco, e volevo approfittarne per fare una bella cerimonia al fuoco. Volevo chiederti, possiamo ognuno di noi bruciare tutto ciò che non desideriamo più, scritto precedentemente su un foglio? Come condizioni karmiche limitanti che ci ostacolano, credenze ereditate che non ci permettono di procedere e realizzare la nostra vita? E allegare anche qualche vecchio documento scaduto che rappresenta la nostra vecchia identità? Mi piacerebbe anche bruciare delle erbe nel fuoco purificanti e magari recitare un mantra. La mattina all’alba volevo piantare un seme, e magari nella terra mettere i foglietti personali con scritto le nostre nuove convinzioni, o affermazioni positive della nostra nuova identità, che dici, può andare come rito?
Intanto grazie per aver condiviso questo articolo, seguirò la tua pagina!
Elisabetta
Ciao Elisabetta,
sono tutte belle idee, che ti invito a mettere in pratica.
Dato che ti vedo molto ben intenzionata, oltre ad eseguire gli atti simbolici che hai descritto, potresti anche inserire qualche azione pratica, da compiere nei giorni precedenti e successivi al rito.
Cambiare un abitudine, anche una sola: lasciare un vizio, cambiare orario in cui ci si sveglia o si va a dormire, o iniziare una nuova pratica…ma personalmente opterei per smettere di fare qualcosa che si sta facendo. O, se non possibile, limitarlo o ridurlo. Suerte per la vostra esperienza! Ahò!