Torna uno spiraglio autobiografico, in cui voglio raccontarti l’ultimo periodo, bello e intenso, culminato con la decisione di trasferirmi in Sicilia
Caro amico e cara amica,
è un po’ che non scrivo uno Spiraglio personale, un post in cui parlo di me, come facevo spesso nei primi Spiragli di Luce.
Considero il mio blog uno spazio in evoluzione, ad un certo punto ho preferito farmi da parte e mettere al centro gli argomenti evolutivi che hai letto ultimamente. Solo che, da buon Leone quale sono, non riesco a stare del tutto in disparte, soprattutto quando ho una bella storia da raccontare, proprio come quella che stai per leggere.
Ecco che la mia parte leonina, oggi, viene nuovamente a galla per raccontarti dove sono e cosa sto facendo: come avrai letto nel titolo, infatti, sono andato a vivere in Sicilia!
Un passo indietro
Si, torniamo un attimo indietro nel tempo.
A inizio 2016 parto per la Colombia e lascio la casa in cui, da ormai dieci anni, vivevo a Bologna.
Rimango 6 splendidi, meravigliosi mesi, al termine dei quali, ancora in sud America, cerco sponsor per un viaggio nel sud Italia.
La ricerca va così a buon fine che, appena 15 giorni dopo il rientro, sono già a cavallo di Maria (la moto), per raccogliere e raccontare storie di persone che hanno cambiato vita e – in particolare – si sono dedicati ad aprire una struttura ricettiva.
A conferma del fatto che cambiare è possibile. Più siamo preparati per farlo, più ci informiamo sul come e diventiamo saldi sui perché, più l’Universo cospirerà a nostro favore. È stato proprio durante quel viaggio che è nata l’idea di trasferirmi in Sicilia.
Ma prima avevo bisogno di sistemare alcuni aspetti, interiori ed esteriori, ed è stato così che sono tornato a casa, dedicandomi alla musica, alla scrittura e al lavoro nell’orto.
Ho tante cose da raccontarti, caro lettore, o lettrice, ma prima, se questo articolo ti sta incuriosendo, voglio farti conoscere la pagina Facebook di Spiragli di Luce: ogni nuovo giorno troverai racconti e riflessioni, proprio come questa. Ti basta lasciare un like qui sotto:
La solitudine del viaggiatore
Tornare a casa non è sempre facile. Se anche tu hai vissuto un’esperienza all’estero, sono sicuro che sai di cosa sto parlando.
Viaggiare ti fa incontrare un nuovo te stesso, e questo è bellissimo. Solo che, quando rientri, tu sei cambiato, ma la realtà in cui torni ti sembra incredibilmente uguale a prima. E non è facile perché, sebbene sei in grado di vedere il mondo con occhi nuovi, i tuoi amici lo vedono con gli occhi di sempre.
Questo, talvolta, produce una incomunicabilità difficile da accettare.
Booking.comSe prima ti sentivi straniero all’estero, una volta rientrato, rischi di sentirti straniero nel tuo paese.
Ma per quanto le difficoltà appaiano temibili, una volta che imboccato il sentiero della crescita, sai che esse possono trasformarsi in risorse. Nello stesso modo in cui la domanda racchiude in sé la risposta, il problema contiene in se stesso la soluzione.
(segue foto di uno dei raccolti che ho avuto la fortuna di cogliere nell’orto. Coltivare la terra, per me, non si tratta della soluzione, ma sicuramente ne fa parte)
E poi c’è la famiglia.
Andare lontano ti rende autonomo, indipendente, ti trasforma. E dopo tutto questo, tornare in famiglia è, allo stesso tempo, bello e difficile.
Perché ciò che non è risolto, nelle dinamiche familiari, riemerge.
E non importa quanti anni sei stato fuori: potrebbero essere due, cinque, dieci o venti. È indifferente. Quello che hai lasciato, seppur senza saperlo, in sospeso, torna a galla.
E questo è un bene: perché così, finalmente, hai modo di lavorarci, e trasformarlo, risolverlo.
Per quanto il percorso che ho fatto finora fosse stato sorprendente e pieno di scoperte, il bambino interiore che è in me, rientrato tra le mura di casa, si è dimostrato più vivo e recalcitrante che mai.
Andava consolato, cullato e, infine, tranquillizzato. Anche per lui, finalmente, è arrivato il momento di crescere.
Ho passato mesi suonando, insegnando, scrivendo, gestendo il nostro Eco B&B, organizzando gruppi di meditazione, frequentando la Scuola di Astrologia Evolutiva di Andrea Zurlini e coltivando la terra, quella propriamente detta, ma anche quella interiore.
E così, quando ho sentito che il momento giusto era giunto, pochi giorni fa, mi sono imbarcato. Destinazione: Palermo.
(segue uno scatto “colto al volo”, un incontro di tango improvvisato, proprio in centro città)
Sono andato a vivere in Sicilia. Ma perché?
Sai cosa mi viene da rispondere? E perché no?
Certo, trasferirsi in Sicilia era un’idea che non mi era mai balenata. Ma sentendo che il ciclo di vita a Bologna si era concluso, cercavo un’altra città in cui vivere. Le città del nord, almeno per ora, non mi attirano. Roma, per quanto meravigliosa, neppure.
Perché, allora, non volgere lo sguardo a sud?
Credo che sia giunta l’ora di lasciarci alle spalle il triste mito del sud arretrato e senza speranza, a mio avviso è solo questione di tempo, e il meridione vivrà una nuova prosperità.
Detto fatto. Sono tornato in “ricognizione” a dicembre, vivendo la splendida esperienza del seminario residenziale di meditazione a Piana degli Albanesi, un piccolo borgo qui vicino. Mi sono lasciato guidare dai segnali.
Inoltre, il mio percorso di crescita lo posso coltivare ovunque, così come la musica e tutto ciò che faccio per mantenere uno stile di vita sostenibile. Del resto, la grande lezione che mi hanno lasciato i due anni vissuti in Colombia, la potrei riassumere così:
ovunque mi trovi, io sono sempre io.
Motivi per trasferirsi in Sicilia
Per come la vedo io, le ragioni per trasferirsi in Sicilia sono tante:
- il clima, molto più caldo di qualsiasi altra regione d’Italia
- il costo della vita, decisamente più contenuto
- l’ottimo cibo (e in particolare i dolci ?)
- l’allegria e l’entusiasmo delle persone e
- la cultura che fa capolino in ogni dove
- i paesaggi incantevoli
- ultimo, ma non per importanza, il fatto di vivere un’esperienza nuova ed unica.
La Toscana dista da Palermo, su per giù, c’è la stessa distanza che la separa da Parigi. Non è particolare come cosa?
Sarà che sono qui da poco, ma le persone mi chiedono di continuo “ma di dove sei?” – “Non sei di qui, vero?” – “Non sei siciliano?”
Mi fa sorridere: a Bologna non succedeva.
Troppa gente di fuori, là era la normalità. Qui, invece, è l’eccezione. Questo è elettrizzante e mi fa vedere le cose, continuamente, da una prospettiva diversa. Mi fa mettere in discussione. Mi piace.
Sono in Italia, ma è come essere un po’ all’estero. Giove nella 9ª casa (la casa astrologica dei viaggi e dei luoghi lontani), nel mio Tema Natale, letteralmente, gongola. Forse chi ama viaggiare non riesce a stare fermo o, forse, ama fermarsi ma sempre in luoghi diversi.
Perché, in fondo, ogni luogo può essere casa tua, quando la tua casa interiore inizia a poggiare su fondamenta salde.
Sono qui da poco ed è tutto da costruire, ma sono contento. Sono sicuro che vivere a Palermo sarà un’esperienza che darà i suoi frutti. Non so ancora quali, ma mi sento pronto per raccoglierli!
C’è lavoro da fare, dentro e fuori di me. Ma ci sei tu, caro lettore e cara lettrice, che mi segui sempre, ed anche il tuo supporto, te lo posso assicurare, non è cosa da poco, anche tu contribuisci a farmi sentire a casa, ovunque io mi trovi.
Ed ora, link e saluti finali.
In Colombia ho scritto tanti Spiragli, tra cui questo che, in un certo senso, li riassume un po’ tutti:
Perché ho lasciato il cuore in Colombia
Sul viaggio inteso come strumento di ricerca (e scoperta) di se stessi, ti suggerisco invece:
3 motivi per cui viaggiare ti insegna la fiducia in te stesso
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Arrivederci al prossimo spiraglio.
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E bravo Elvio!! Si respira sempre una vitalità aperta nelle tue parole, unita ad una solidità interna non comuni. Grazie per la tua testimonianza che vivere come si vuole, passo dopo passo, si può!
Maddalena
Cara Maddalena,
grazie mille, sia per il “bravo” che per le bellissime parole che seguono. Mi auguro che questa solidità di cui parli divenga sempre più tale. Un abbraccio grande
Complimenti! Sono davvero entusiasta della tua scelta. Non so perché, forse perché il tuo racconto trasmette armonia. Forse perché ho trovato questo tuo scritto digitando un mio desiderio: “voglio tornare in Sicilia”. Forse per il tuo pensiero lungimirante, ed è qualcosa nella quale credo anche io. Forse perché spero tu ci possa trovare una “madre generosa” nella città che hai scelto.
Ho sempre pensato alle città come a delle madri. Avare e generose. Io intraprendendo un mio percorso ho trovato una madre generosa ma che per come ti dà, non si fa problemi a togliere. A toglierti la felicità. Da qui nasce il mio desiderio, ed il come son giunta a te che mi hai dato un po’ di calore con le tue parole. In bocca al lupo, e tante gioie.
C.
Grazie mille a te di queste belle parole,
forse il racconto ti trasmette armonia perché da anni lavoro incessantemente proprio su questo aspetto, vivere armoniosamente e gioiosamente il passaggio evolutivo su questo bellissimo pianeta.
La nuova tappa si sta svolgendo, con tante sorprese, in Sicilia. Se vuoi dare un’occhiata a tanti altri post che ho dedicato alla tua isola li trovi sul mio blog di viaggi: https://spiraglidiviaggio.it
un abbraccio!
Elvio non sono capitata qui per caso, sto leggendo TUTTI i tuoi articoli. Dire che mi ritrovo nella quasi totalità è poco. Ancora in me non è ancora arrivato il momento di lasciare Milano e trasferirmi ma credimi, le cose che hai scritto mi hanno riempito il cuore e sono un segno di quanto il mio percorso sia giusto. Quando verrai a Milano a fare un corso?
Ciao Chiara,
grazie di cuore delle tue belle parole.
Sono contento che sempre più persone che sentono di voler cambiare si stiamo decidendo a lasciare gli ormeggi, mi permetto di lasciarti un paio di contenuti, nel caso in cui potessero esserti utili.
Il primo riguarda proprio il trasferirsi, è tratto dal portale “Nomadi Digitali” col quale collaboro, parlando degli stessi argomenti ma in modo…diciamo…più tecnico e meno metafisico 😉
http://www.nomadidigitali.it/motivazione-e-cambiamento/cambiare-vita-dal-lavoro-di-ingegnere-al-mio-primo-spiraglio/
Il secondo riguarda più specificamente il tema di cambiare vita e cambiare lavoro, in realtà è un articolo che mi è sgorgato spontaneamente e, nonostante il titolo, riguarda il tema più ampio del cambiamento, motivo per cui lo consiglio spesso anche ama il lavoro che già sta svolgendo 😉
http://www.nomadidigitali.it/motivazione-e-cambiamento/cambiare-vita-dal-lavoro-di-ingegnere-al-mio-primo-spiraglio/
Ultimo punto, per Milano non ci sono ancora date definite, ma ho in mente di venire per un bel seminario tra ottobre e novembre…se tutto va bene potrebbe essere anche un week end intensivo di due giorni. Vediamo dove ci condurrà il flusso della vita.
Grazie e un abbraccio luminoso per te
Elvio
Ciao io sono una palermitana che per amore si è dovuta trasferire a Milano. Sono arrivata a questa tua pagina perché il mio cuore e la mia mente sono sempre nella mia città!!!! Vorrei ritornare di nuovo a vivere giù ma il problema più grande è che non è per niente semplice trovare lavoro…. come si fa a fare un passo del genere se non c’è una sicurezza economica? Ma perché non fanno nulla per sistemare le cose?? A volte mi sento proprio sconfortata perché vedo che siamo nel 2018 e le cose nn sono cambiate. Comunque ti ammiro molto . Bravo
Complimenti!
Io sono Sudamericana, vivo a Roma da 20 anni e, anche se questa città rimarrà nel mio cuore, credo che il mio ciclo di vita qui sia chiuso per diversi motivi.
Io sono cresciuta in campagna e amo la natura tanto che mi sono laureata in biologia, e la città mi consuma.
La Sicilia per me è sempre stata un pallino fisso nella mia mente e mi sono sempre immaginata lì, come sarebbe la mia vita in questa meravigliosa isola, anche la Sardegna devo dire che mi “richiama” come una specie di appartenenza ancestrale.
Ora mi sento un po’ incatenata perché, ahimè, con un lavoro precario non potrei mai ricostruire una vita altrove, però sognare non costa..
In bocca al lupo per tutto