Io che l’ho fatto, e più di una volta, mi sono finalmente deciso a scrivere un post su come cambiare lavoro. In questo articolo ho deciso di condividere la mia esperienza e darti alcuni consigli pratici.
Tantissime persone mi hanno hanno scritto in questi due anni e mezzo di blog chiedendomi consigli su come cambiare lavoro. Ho sempre sentito che un post su questo tema era importante, ma ti confesso che ho avuto bisogno di tempo per organizzare le idee: scrivere un articolo con consigli “triti e ri-triti” non sarebbe servito a niente. Ho preferito riflettere, organizzare le idee e ricordare come io stesso presi a decisione di cambiare e cosa mi aiutò a farlo.
Ora mi sento pronto a dedicare uno spiraglio per condurti in un viaggio verso un nuovo lavoro, più bello, più soddisfacente!
E tu, sei pronto? Sei pronta? Si? Allora andiamo!
Il cambiamento epocale
È tanta l’insoddisfazione in questa epoca storica di grandi cambiamenti. Il pianeta sta cambiando e l’Umanità pure; le abitudini di oggi, il mondo di pensare e sentire, sono cambiati anche solo rispetto a 20 anni fa. Ed anche i sentimenti delle persone rispetto al lavoro siano cambiati.
Sempre meno persone sono disposte ad ingoiare il boccone amarodi un lavoro che non amano. Nel mondo in cui ci prepariamo a Vivere l’auto-realizzazione sarà un fattore fondamentale. Il “tirare a campare” e il lavorare per “mantenersi” sono concetti destinati a spegnersi lentamente.
Il grandissimo numero di persone che hanno già deciso di cambiare lavoro e quelle che stanno studiando metodi e opportunità per farlo ne sono la prova. I tantissimi libri e blog che nascono per parlare di come cambiare lavoro o anche come cambiare la nostra relazione con esso, lo confermano ancor di più.
Il mio intento è fornirti la mia visione, nata dagli ultimi 3-4 anni di studio di questo argomento: cambiare vita, lavoro, trasformare la propria ottica, esplorare alternative ed allargare i propri orizzonti. La mia speranza è che questo post possa risultare utile anche a persone che non sentono il desiderio di cambiare lavoro, ma avvertono l’esigenza di rendere la loro vita più sostenibile e armoniosa ed aggiungere nuove prospettive a quelle che già possiedono.
Da ingegnere a musicista
Questo è stato il mio percorso di cambiamento.
Sono cresciuto con l’idea che per guadagnarsi da vivere bisogna scegliere il classico “lavoro sicuro” ed anche se la mia passione era la musica, ho studiato Ingegneria.
In questa ricetta sul come cambiare lavoro, ti do un assaggio della mia storia: alcuni dettagli, infatti, potrebbero essere di ispirazione. Quello che ho compiuto è stato un vero e proprio salto nel vuoto, fatto col cuore in gola, ma che mi ha portato, però, enormi soddisfazioni.
Leggi anche: “Ritrovare se stessi – Un racconto personale”
Ecco il primo suggerimento che mi sento di dare: comprendere che non esiste un lavoro “oggettivamente sicuro” o “obiettivamente redditizio”.
Le tue possibilità di successo in un campo dipendono in grandissima parte dal tuo desiderio di vivere grazie a quel mestiere, dalle capacità che sarai in grado di sviluppare e dal livello di fiducia che gradualmente svilupperai riguardo alla strada che hai intrapreso.
Passiamo ora ai tre ingredienti da mettere nella ricetta che ci aiuterà a comprendere come cambiare lavoro ma, prima, se lo Spiraglio ti sta interessando… ti chiedo un istante solo del tuo tempo: un velocissimo mi piace alla nostra pagina Facebook, oltre ad aiutarci a crescere potrai, così, via via leggerti altri post evolutivi che facciamo ogni giorno!
Come cambiare lavoro…ingrediente n.1: la motivazione
“Dai Elvio, basta filosofia! Parlami di qualcosa di pratico…”
Mi spiace deluderti, ma il primo ingrediente della nostra ricetta intitolata “come cambiare lavoro” è irrinunciabile: si tratta della motivazione.
Da tanti anni mi dedico ad osservare le storie di cambiamento, e ti posso assicurare di aver visto individui avere successo e riuscire a guadagnare nei settori più impensabili: c’è chi da dieci anni Vive viaggiando in tutto il mondo, chi ha avviato una start-up dedicata a qualche idea stravagante, chi seppur giovanissimo si dedica ad aiutare l’evoluzione altrui, chi lavora grazie allo smart working e chi crea comunità sostenibili che vivono rispettando il pianeta e l’ambiente.
Che cosa hanno in comune queste persone? Una fortissima motivazione che li muove.
Sono convinto che una persona mossa da una profonda motivazione non possa fallire. Le storie di centinaia di persone partite da zero, senza aiuto dalle famiglie o capitali iniziali lo dimostrano. Si tratta di comprendere ciò che vogliamo e poi iniziare a metterlo in pratica, un pezzettino alla volta. Diceva Paulo Coelho:
quando desideri qualcosa tutto l'universo cospira affinché tu la ottenga (Paulo Coelho) Share on X
Ingrediente n.2 del cambimento: lo studio
Quando parliamo di come cambiare lavoro, la motivazione non basta. Qualsiasi sia il settore che ti interessa, una volta che avrai capito dove ti vuoi buttare, dovrai studiare.
“Elvio, ma come studiare!? Io a scuola non sono mai stato bravo!”
Si, ti capisco: siamo in tanti ad aver odiato la scuola perché, anche se qualcosa da salvare c’è, credo che la nostra formazione sia incentrata per un buon 90% sull’apprendimento di nozioni e questo non aiuta a realizzarsi nella vita.
Ufficio di Scollocamento – eBook
Una proposta per ricominciare a vivere
(Simone Perotti, Paolo Ermani)
Disponibile su il Giardino dei Libri
Allora: cambia le regole del gioco: trova il tuo modo di studiare, ma informati, leggi, guardati video, parla con persone che hanno realizzato quello che vorresti fare tu, cerca di documentarti il più possibile sul settore che ti interessa.
Cosa conosciamo sul mondo del lavoro?
Sappiamo che bisogna studiare, fare stage, imparare le lingue, infine inviare dei curriculum e incrociare le dita. Esistono, però, tante altre opportunità che neppure sospettiamo, magari in qualche scaffale poco visibile di una libreria. Ed è proprio cercando con passione che possiamo venirne a conoscenza.
Lo sapevi, ad esempio che io sono un Nomade digitale?
I Nomadi digitali sono professionisti che si sono specializzati nel digitale e lavorano da qualsiasi luogo del mondo si trovino, grazie ad una connessione a internet. Ma sono tutti costruttori di siti web, blogger o simili? Assolutamente no, ed è questa la cosa interessante!
Il web è un’opportunità per espandere la propria attività. Tra i Nomadi digitali troviamo ad esempio un’insegnante di yoga che offre tramite internet le sue lezioni ed i suoi corsi di questa disciplina.
Magari starai pensando: io però non ho idea di come si costruisca un sito web. Non ti preoccupare.
Intanto, non ti sto dicendo che la tua strada sia questa, è solo uno dei tanti esempi di lavoro non convenzionale.
Ciò che voglio dirti è semplicemente questo: costruisci la tua idea e poi, vedrai che con impegno e pazienza, le competenze per realizzarla arriveranno. Io stesso ho iniziato scrivendo su WordPress, senza aver chiaro fino in fondo cosa significasse creare un blog, ma l’ho capito strada facendo. Ed ho ancora tanto da imparare.
Altro suggerimento: lavora per comprendere qual è la tua strada.
Potresti decidere di studiare una lingua, aprire un B&B, diventare guida turistica o lavorare nell’ambito delle idee “green” e sostenibili. Potresti dare sfogo al tuo talento artistico, scoprendo che il mondo dell’arte non è poi riservato a “pochi eletti” come si pensa.
Ad esempio, tra i mille lavori che ho fatto, per un periodo, c’è stato quello di trascrittore di canzoni per la S.I.A.E. Trascrivevo “ad orecchio” gli spartiti dei brani che mi inviavano gli artisti. Molti musicisti non sospettano neppure dell’esistenza di un servizio del genere, eppure esiste.
Una mia amica si guadagna da vivere facendo ritratti su commissione e caricature durante i matrimoni.
Chissà quante idee e modalità esistono per realizzare la tua passione, magari in un modo che tu neppure sospetti. Come si fa a scoprirlo? Proprio come ho detto all’inizio: corri a studiare!
p.s. e se vuoi vedere la mia pagina come Nomade Digitale (con relativi articoli) eccola: Elvio Rocchi autore su NomadiDigitali.it.
p.s. 2 ma le foto di questo articolo da dove sono tratte? Abbi pazienza fino alla fine del post…e te lo svelerò!
Ingrediente n.3: Perseveranza
Terzo fattore irrinunciabile, quando si parla di come cambiare lavoro è la perseveranza. Se qualcuno ti dice di aver realizzato ciò che voleva in poche settimane, è l’eccezione che conferma la regola, oppure sta mentendo.
In tutto il suo primo anno di vita, sai quante visite ebbe questo blog? Dati alla mano: 7.500. Circa 600 al mese, scarse. Anche se i risultati non arrivavano, andai avanti, perché avevo la profonda convinzione che avevo qualcosa di importante da trasmettere.
Aggiornando questo Spiraglio al 2018, ti posso dire che qualche tempo fa il blog ha ricevuto ben 3.000 lettori in un solo giorno, e dall’inizio dell’anno siamo già oltre i 200.000.
Inserisco qui sotto un film che, anche se non parla direttamente di cambiare lavoro, può dare una visione interessante sul mondo che stiamo costruendo. Bisogna, infatti, ricordare che i nostri lavori hanno anche un impatto ambientale sul pianeta.
Pachamama – DVD
Manifesto per la madre terra
(Thomas Torelli)
Disponibile su il Giardino dei Libri
Voglio anche parlarti dei Mille papaveri rossi, un tributo a Fabrizio De Andrè.
Per i primi anni non riuscivamo a fare più di un concerto ogni due mesi. Poi qualcosa cambiò. Musicisti nuovi, nuovo impegno da parte nostra e nel giro di poco un nostro live venne trasmesso su Sky, ci esibimmo praticamente in tutta Italia e si fece persino una tournée in Spagna.
Ti racconto tutto questo solo per dire che i risultati arrivano col tempo e con la dedizione. Ma se il cammino è quello giusto per te…prima o poi arriveranno!
Cambiare lavoro è possibile?
La risposta è: si. Non posso sbilanciarmi e dire che sia immediato o che non comporti sacrifici. Ma se inizi a sviluppare costantemente i tre ingredienti: motivazione, studio e perseveranza, vedrai che la ricetta, una volta sfornata, ti porterà ad un nuovo lavoro colmo di soddisfazioni.
Concludo con un suggerimento per approfondire, in questo caso si tratta di un video che ha a che fare con l’argomento trattato, si chiama: Vuoi realizzare i tuoi sogni? Smetti di dire che è difficile!
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So che questo articolo non è certo sufficiente a spiegare come cambiare lavoro, quindi, se vuoi saperne di più, ti suggerisco di proseguire la lettura qui:
Ufficio di Scollocamento – Cambiare vita salvando noi stessi e il Pianeta
Le foto di questo post sono tratte dal video “La vuelta al mundo” (il giro del mondo) dei Calle 13.
Credo di essere fuori gioco con questo post.
Non faccio parte di questa genrazione quindi questo mi isola da alcuni lavori.
Però…però…non ho mai fatto un lavoro da “posto fisso” anzi, rinunciai al lavoro in banca e al Monopolio di Stato, tutto mi stava stretto, volevo fare quello per cui ho veramente studiato: insegnare e lavorare con i bambini. Sono una maestra di Scuola Materna con diverse specializzaioni 8che andavano bene per la mia epoca 🙂 ). Ho fatto supplenze e nel frattempo, non amando stare a casa a crogiolarmi, lavoravo in altri mondi. poi in un momento di stacco dalla scuola ho scoperto un lavoro che mi è piaciuto tanto, mi galvanizzava, mi faceva correre su e giù per l’Italia, mi ha fatto conoscere tante persone, mi ha insegnato la vita, mi ha fatto guadagnare economicamente (mai svenduta, neanche la dignità), mi ha fatto guadagnare in parte ciò che sono oggi.
Il lavoro deve rendere altrimenti non si mangia, ma deve anche gratificare. A volte rinunciando a molto.
io ho rinunciato a grandi stipendi per un ottimo stipendio e tanta responsabilità, ma tanta gioia.
Nessuno è fuori gioco! Ognuno partecipa a questo grande cambiamento condividendo la sua esperienza! Grazie e un abbraccio 🙂
per uno come me che ha la terza media è ormai arrivato da tempo il momento del riscatto grazie soprattutto al web che offre qualsiasi tipo di informazione, studio, corsi a distanza e magari anche diplomi a distanza! A questo tuo articolo aggiungerei la frase finale ” nulla è impossibile!”
Concordo pienamente,
credo che sia giunto il momento di andare oltre questi schemi “la terza media”, “la laurea”, ecc. io sono laureato ma ciò che mi ha fatto crescere non è arrivato certo dagli studi universitari, né tantomeno da quelli scolastici che sono pieni zeppi di energie involutive.
Lo studio, invece, l’approfondire, la conoscenza, quello si che è importante. E concordo pienamente con te: “nulla è impossibile”…tutto questo blog è una bandiera di questa affermazione 😉