Comments ( 7 )

  • Marianna

    Wow davvero un articolo stupendo …complimenti…
    Non oppongono resistenza ai pensieri quando arrivano soprattutto se negativi …cerco di osservarli bene…accogliendo le sensazioni che mi trasmettono…

    • Elvio Rocchi

      Grazie mille per questo primo pensiero Marianna!
      Quello di cui parli è “l’esercizio principe” a mio avviso…osservarli per poi trasformarli. Grazie e un abbraccio di luce per te 🙂

  • fulvialuna1

    Non smetto mai di pensre,elaborare, ricordare…come si può imbrigliare il pensiero? Neanche il coma me lo impedito, anche se inizialmente limitato con i vupti di memoria.

  • Bea

    Ciao Elvio!!
    Io voglio andare oltre la paura attraverso il dialogo, il raccoglimento e l’iniziativa di conoscenza.
    Grazie per i tuoi Spiragli, a presto!!
    Corro a iscrivermi alla Community!! 😉

  • Aurore2014

    Caro Elvio, spesso desidero spegnere il cervello perché un’infinità di pensieri mi assalgono, si rincorrono, si sovrappongono creandomi ansie, sofferenza, paure e addirittura malesseri fisici ma è davvero difficile per me riuscire allontanarli. Ci riesco solo quando viaggio: allontanarmi dal mio ambiente, dalle solite persone, anche dal “dovere” se vuoi, mi fa sempre un gran bene. Quando viaggio riesco a “staccare la spina” davvero, gusto ogni momento, mi sento diversa ma vera, anche se un po’ Alice nel paese delle meraviglie, osservo tutto e tutto mi aiuta a star bene… però non posso permettermi di viaggiare quanto vorrei. A volte lo faccio con la fantasia e quando ci riesco per qualche momento riesco a rilassarmi, ma in questo caso si tratta solo di una breve pausa per riprendere fiato, niente di risolutivo. Mi piace molto il tuo blog. Grazie per i bellissimi post.

  • Gabriella Fugazzotto

    La mattina appena sveglia, per me è un momento sacro: un pò di stretching e yoga, salutare il sole che sorge ed il nuovo giorno ma soprattutto almeno quei 5-10 minuti di “meditazione”: chiudo gli occhi, ascolto il mio respiro ed i segnali del mio corpo, ripenso magari ai sogni della notte passata, alle emozioni e al turbinio di sensazioni che ogni giorno il mondo in cui vivo mi fa scaturire, vuoi o non vuoi. Non possiamo isolarci dall’ambiente. Ma possiamo imparare a “trovare la nostra centratura” nonostante l’ambiente esterno, aumentare la nostra “resilienza”. In meditazione, osservo tutto questo senza giudizio. Rallentano i pensieri…il silenzio e la luce guariscono, elaborano e trasformano…il cuore ritrova la sua energia e la mente si rimette al suo posto, al servizio del cuore. Namastè

    • Elvio Rocchi

      Che bel pensiero cara Gabriella, grazie 🙂 p.s. ho apprezzato tantissimo la parola “resilienza”…capacità di adattamento, di auto-guarigione… Namasté

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