Oggi voglio parlarti del mantra Ho’oponopono e, soprattutto, della filosofia da cui questa portentosa tecnica di guarigione deriva
Caro amico e amica, è arrivato, finalmente, il momento di parlare del bellissimo mantra ho’oponopono.
Ho’oponopono è, innanzitutto, una filosofia, un cammino che giunge a noi da molto lontano: niente poco di meno che dalle isole Hawaii. Eppure, in un certo senso, esso è sempre stato dentro di noi.
Questo, mio caro lettore, è ciò che ho percepito la prima volta che ho utilizzato questo bellissimo mantra.
L’incontro col mantra ho’oponopono
Come tante delle esperienze trasformative che ho vissuto, quando conobbi il mantra Ho’oponopono, mi trovavo in Colombia.
Stavo vivendo un periodo di intenso conflitto interiore dovuto a una relazione che – anche se in quel momento non lo sapevo – sarebbe finita da lì a poco.
Mi ingegnavo, ogni santo giorno, per trovare una soluzione, ma le cose non sembravano cambiare poi, un pomeriggio, accadde qualcosa.
Nonostante le 7 ore di fuso orario, riuscii a parlare con un’amica che si trovava in Italia. La sincronicità volle che fosse ancora sveglia (in Italia era ormai notte fonda) e che avesse – giuste giuste – le parole che avevo bisogno di ascoltare in quel momento:
“Credo tu abbia bisogno di fare un po’ di Ho’oponopono”
Già, disse così, lasciandomi non poco perplesso.
“Che cos’è Ho’opononopo?”
Non mi spiegò un granché. Qualcosa, dal passato, stava bussando insistentemente alla porta del mio presente, e reclamava una dose di sofferenza che io non ero disposto a concedergli.
E il suo suggerimento, appunto, fu quello di accogliere quella sofferenza – appunto – recitando il mantra ho’oponopono.
Iniziai a ripetere mi dispiace – perdonami – ti amo – grazie (queste le parole che lo compongono) e mi piacque così tanto che andai avanti per un’ora, forse due, lo ripetei in una sorta di dolcissima trance, accompagnata da tremori e lacrime.
Quando sentii che poteva bastare, per quel giorno, un sorriso mi apparse sulle labbra.
Qualcosa in me era cambiato.
Ho’oponopono e connessione con l’Anima
Quando raccontai questa storia, mi venne chiesto a chi avevo rivolto le invocazioni.
Rimasi in silenzio, perché, effettivamente, non avevo una risposta. A chi avevo chiesto di perdonarmi e di scusarmi? A chi avevo dichiarato il mio amore e la mia gratitudine?
Ancora una volta, su Spiragli di Luce, mi trovo ad affermare qualcosa che deluderà qualcuno e, al contrario, accenderà un barlume di consapevolezza in qualcun altro.
Non mi ero posto questo quesito.
Chi guida la tua vita?
Quando a guidare è l’Anima, le risposte ci sono già tutte, e la mente, con le sue domande insistenti, si fa da parte.
Avevo intuito che la mia amica non si era fatta trovare a caso nel pieno cuore della notte: una meravigliosa sincronicità aveva permesso che mi venisse dato il consiglio perfetto nel momento perfetto.
Non mi ero posto domande: avevo semplicemente iniziato a recitare il mantra ho’oponopono.
Se insisto tanto, su questo punto, è perché esso è fondamentale per comprendere questa via. Ho’oponopono è, innanzitutto, una via del cuore, luminosa, miracolosa, pronta a tenderti la mano ogni volta in cui ne avrai bisogno.
E non solo: in ognuno di noi esiste un maestro interiore che, spesso, ci guida in modo intuitivo: il tempo per capire – poi – arriverà. E imparare a seguire la tua guida interiore è un punto chiave della filosofia Ho’oponopono: ecco perché gli sto dedicando tanta importanza…ed ecco perché…entrai in contatto con essa proprio in questo modo.
Ciò nonostante, anche la mente vuole la sua parte, quindi, dopo averti suggerito un libro, andiamo ad approfondire ancora di più l’argomento.
Ho-Oponopono Occidentale
Percependo la perfezione miglioro la realtà
Giovanna Garbuio
Clicca se vuoi approfondire
Come recitare il mantra ho’oponopono
Semplicemente recitando, ovvero ripetendo, a voce alta o mentalmente, le quattro parole che abbiamo visto: mi dispiace, perdonami, ti amo, grazie.
Il mio personale suggerimento è di recitarlo sempre per un minimo di 3 volte, mentre – invece – un limite massimo, non esiste.
Altro suggerimento, al posto di una pratica intensiva di mantra è di farlo per pochi minuti, ma per più volte al giorno.
Chiudo questo inciso molto, pratico, perché è il momento di rispondere alla fatidica domanda di cui abbiamo parlato.
A chi ti rivolgi quando reciti ho’oponopono mantra?
La risposta odierna, che in quel momento non seppi dare, è questa: c’è in noi una parte consapevole, che brilla di luce nel silenzio, e già conosce perfettamente tutte le risposte e la direzione del cammino.
C’è, poi, un’altra parte inconsapevole, spesso immatura, che finisce per subire tutti gli accadimenti della vita, senza comprenderli.
Arriva però un momento in cui ti rendi conto che gli avvenimenti, i fatti ed i misfatti, sono avvenuti secondo una pulsazione magica, seguendo una logica invisibile eppure ferrea che ti ha condotto dove dovevi arrivare. Ne consegue che…
La parte consapevole chiede scusa a quella inconsapevole.
È un abbraccio, una dichiarazione d’amore che il tuo Io cosciente rivolge al piccolo io ferito.
Per quanto la ferita appaia enorme, quella parte di te ferita, sofferente e pervasa da emozioni negative sarà sempre minuscola al cospetto della vastità del nuovo te, pronto a vivere la vita in modo più pieno e gioioso.
Sei responsabile della realtà che vivi
Torniamo, ancora una volta, al concetto di responsabilità.
Non ci tornerò in questo post ma posso suggerirtene uno in cui ne parlo:
Che tu creda di farcela o meno avrai comunque ragione.
Ecco perché dicevo che il “te cosciente” rivolge la preghiera ho’oponopono al “te ferito“. L’idea che sostiene questa splendente filosofia sciamanica è che la realtà che viviamo sia costituita da un processo creativo che fluisce nella vita senza sosta, è che noi siamo interamente responsabili della realtà che creiamo.
Magari hai appena concluso una relazione in cui hai sofferto: forse sei rimasto deluso o forse sei stato tradito.
L’altra persona ha fatto quello che ha fatto, è vero, ma è fondamentale che tu riconosca che sei stato tu a scegliere proprio quel partner.
Come un attore, o attrice, a cui è stato dato un ruolo, è arrivata nella tua vita per seguire il copione che le è stato assegnato: Mercuzio non evitare di morire, mentre Otello non potrà evitare di essere geloso.
Arriva però un momento in cui intravedi un barlume di consapevolezza. Intuisci e senti che quella persona l’hai chiamata tu.
Parlo, in realtà, di “parti di te” – prevalentemente inconsce – ma comunque, appunto, parti di te.
Raccogli, dunque, tale consapevolezza e dí: mi dispiace – perdonami – ti amo – grazie.
Ho’oponopono, domande comuni
Vediamo, in conclusione, alcune domande che riguardano il mantra Ho’oponopono.
Quindi ho’oponopono coincide, in pratica, col mantra?
Bisogna fare una distinzione tra Ho oponopono, intesa come filosofia di vita, come visione sciamanica dell’esistenza e il mantra ho oponopono, di cui ti ho parlato finora.
Quest’ultimo è stato codificato da Ihaleakala Hew Len ed è, dunque, una tecnica, uno strumento di ho’oponopono, ma non coincide con ho’oponopono stesso.
La storia è lunga e meriterebbe un approfondimento, che magari faremo in futuro.
Il mantra va recitato in quell’ordine?
L’ordine può essere cambiato.
Soprattutto, se il tuo sentire ti suggerisce di farlo. Ascolta il cuore, sempre, come io lo ascoltai quel primo giorno di invocazione del mantra.
L’ho visto scrivere in mille modi diversi: qual è la scrittura corretta di ho’oponopono?
Hai ragione: viene scritto ho oponopono (con uno spazio), oppure ho-oponopono (col trattino) e, forse, la modalità peggiore è hooponopono (tutto attaccato!) ma la grafia corretta è…proprio quella che hai usato qui sopra: usando l’apostrofo ?
Per quanto tempo bisogna recitare il mantra?
Più a lungo possibile. Anzi, più spesso e più a lungo possibile.
Naturalmente, usa il buon senso, e recitalo sempre e solo se senti che ti fa bene e ti riporta in armonia.
Riferimenti Ho’oponopono e saluti
Eccoci alla fine.
Una scrittrice che ha consacrato la sua vita alla diffusione di Ho’oponopono, e che cito con piacere, è Giovanna Garbuio.
Un post interessante e pratico è questo.
Tra le letture di Spiragli di Luce te ne suggerisco una che riguarda proprio il tema della responsabilità. La trovi qui sotto:
Leggi anche: “Da oggi mi assumo la responsabilità della mia vita”
Per quanto riguarda i libri, ti lascio altri suggerimenti qui, sotto ai saluti finali.
Grazie per essere stato qui. Mi dispiace, Perdonami se, pur impegnandomi, non sarò riuscito in pieno ad esprimere pienamente il significato di Ho’oponopono e, ovviamente, sappi che Ti Amo nel significato espresso da quella magica parola che è “Aloha”…che significa, appunto…Amore.
Un abbraccio luminoso
Elvio
La connessione con la nostra parte profonda, l’anima, Dio
faccio ho oponopono, anche a me arrivato anni fa, pulisco pulisco pulisco….e di miracoli se ne vedono tanti
condivido tutto ciò che scrivi, e come te continuo ad usarlo.
?…..semplicemente Fatelo…..
grazie
GRAZIE TI AMO ?❤
🙂
Hello,
I would like to tell about ho’oponopono, Dr. Hew Len and about Morrnah Simeona.
The mantra “i love you, please forgive you, im sorry, thank you.” is not ho’oponopono and is not hawaiian. This Mantra and all so called tools of Dr. Hew Len which are only temporarily harmonizing or calming down – NOT cleansing, NOT being any ho’oponopono, as they are not mutual.
Dr. Hew Len never healed with a mantra by 4-phrases “i love you, please forgive you, im sorry, thank you.” at Hawaii State Hospital (the famous story of Dr. Hew Len). This Mantra was developed by Dr. Hew Len after Morrnah Simeona’s death 1992. Morrnah never taught mantras or 100% responsibility or a zero state.
Dr. Hew Len was trained with the original textbooks by Morrnah Simeona. According to Pacifica Seminars in Germany, Dr. Hew Len spreads things today that contradict the teachings of Morrnah Simeona in essential points – and this things of Dr. Hew Len are unknown in the Hawaiian tradition.
In fact, many criminal and mental ill patients has been healed at Hawaii State Hospital trough ho’oponopono. However, by a very different procedure, which was developed by Morrnah Simeona (a process with 14-steps). Dr. Hew Len used Morrnah’s 14-step Ho’oponopono at Hawaii State Hospital in the 1980s (for twice or three times a day). Today he tells a very different story….
This article goes into more detail on the topic:
http://hooponoponoinside.com/2018/02/08/did-dr-hew-len-really-used-a-mantra-with-4-phrases-to-heal-his-patients-at-hawaii-state-hospital
I is important that everyone gets correct information about ho’oponopono so everyone can learn the original Ho’oponopono from Morrnah. (and not a fake of it by Dr. Hew Len)
As far as I know, Morrnah has been working hard on her 14-step ho’oponopono process for many, many years (for more than 19 years). Morrnah Simeona completed the final version of her 14-step Ho’oponopono process in 1991. It is the final version today. Pacifica Seminars in Germany teach this final version of Morrnah’s Ho’oponopono in seminars and in a book.
I really hope that Morrnah’s original Ho’oponopono-process regains fame among the people.
I know Morrnah’s Ho’oponopono and would highly recommend it. So many things in my life have changed positively trough Morrnah’s Ho’oponopono.
Please share this information to another people 🙂
Greetings and Aloha,
Patrice C.
Ciao Patrice C.
ti ringraziamo per il tuo contributo sulla storia e sulle origini dell’Ho’oponopono.
Sappiamo bene che, in origine, il mantra non veniva usato dagli hawaiani.
Senza entrare nel merito della disquisizione sulle origini, l’intento, di noi autori di Spiragli di Luce, è quello di fornire a quante più persone possibile uno strumento, valido al di fuori di ogni dubbio, per il lavoro su di sé e per la guarigione delle proprie ferite emotive.
Come tanti post del nostro blog, questo non è un articolo enciclopedico che intende riportare per filo e per segno le origini, lo sviluppo (ecc. ecc.) di ogni filosofia e tecnica; preferiamo concentrarci sul dare strumenti evolutivi che lavorino effettivamente per il benessere, l’armonia e l’evoluzione individuale e collettiva.
Un abbraccio e pensieri di Luce per te. Aloha.