Come gestire la rabbia? In questo post vedremo innanzitutto che cos’è la rabbia e poi prenderemo in esame alcune modalità per gestirla
Gestire la rabbia non è un’utopia, né una cosa che solo pochi saggi possono fare.
Prima di parlare delle modalità attraverso cui gestirla, voglio fare una riflessione su questa emozione.
Anni fa, a Bologna, mi iscrissi ad un laboratorio di teatro.
Finita la prima lezione scambiai due parole con un signore, me lo ricordo ancora: alto, calvo, espressione bonacciona. Si parlava di esprimere le emozioni e di come il teatro aiuti a farlo.
Una volta che ebbi nominata la rabbia aggiunse una frase che mi rimase impressa. Disse:
“Io, ormai, dopo 10 anni di yoga, non provo più rabbia”.
All’epoca sapevo poco e niente dello yoga, quindi presi per buona quella risposta e immaginai i praticanti yoga come dei grandi saggi, impassibili agli avvenimenti del mondo e alle emozioni che sconvolgono la vita di noi comuni mortali.
Prima di proseguire, quindi, voglio porti una domanda.
È “sbagliata” la rabbia?
Come può essere “sbagliata” un’emozione?
Eppure è opinione comune, per alcuni praticanti spirituali, che la rabbia sia una sorta di nemica mortale.
In realtà, le cose non stanno proprio così.
La rabbia è un’emozione e ogni emozione compie una sua funzione nel nostro sviluppo: anche la rabbia ha la sua utilità.
Quando subisci un torto, ad esempio, la rabbia è una formidabile alleata per far valere i tuoi diritti.
Inoltre, la rabbia, ti può dare la forza per allontanarti da situazioni dannose.
Certo, bisogna imparare a gestirla, ma per farlo bisogna prima accettarla e lasciarla fluire, non va repressa né inibita: permettiti di esprimerla quando la senti. Prosegui nella lettura e nei prossimi paragrafi vedremo come lavorarci. Prima, però, esaminiamo un’obiezione molto comune.
“Sì, ma la rabbia è un’emozione negativa…”
La rabbia è, semplicemente, un’emozione...
…che sia “negativa”, è un tuo giudizio!
Non è negativa in sé, è un fenomeno che esiste, come esistono il sole e la pioggia.
La pioggia non è “peggiore” del sole solo perché la inseriamo nel cosiddetto “mal-tempo”. La pioggia è pioggia. Senza pioggia le piante non avrebbero nutrimento e senza piante non ci sarebbe vita.
Anche la rabbia ha la sua ragione di essere. Certo, meglio non darle troppo spazio, ma intanto, sfatiamo il mito secondo cui sia sbagliata. Quando la senti, dai retta a me, arrabbiati pure.
Ecco…magari…entro certi limiti ?
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Un colpo al cerchio, uno alla rabbia
Dopo aver preso le difese la rabbia, proviamo a trovare ora un giusto equilibrio.
La rabbia non va inibita né repressa. Se lo facciamo, la rendiamo più forte, o finiamo con esplodere quando meno ce lo aspettiamo.
È tutto vero; così come è vero che quando ti arrabbi stai disperdendo la tua energia sottile: perdi una quota di prana. Le scuole esoteriche insegnano che un solo attacco di rabbia può buttare all’aria un lavoro su sé stessi lungo mesi.
Ma come, Elvio, non mi hai detto finora che arrabbiarsi va bene?
No, in realtà ho semplicemente detto che la rabbia non va soffocata. Perché se la soffochi la stai solo comprimendo da qualche parte nella tua interiorità. Hai presente quando si dice che a forza di trattenere uno poi esplode? Mi riferivo proprio a quello, ma non ti sto dicendo di dare in escandescenze non appena ti girano le scatole.
Per gestire la rabbia, bisogna prima comprenderla. E ora vedremo qualche idea per farlo.
Assumersi la responsabilità
Il vero salto quantico di coscienza consiste nell’assumersi pienamente la responsabilità delle proprie azioni e degli avvenimenti della propria vita. Questa è anche il presupposto che sta alla base di quella bellissima filosofia che proviene dalle Hawaii e che si chiama ho’oponopono.
Non sei colpevole di ciò che accade, ma responsabile. Sei co-creatore della tua vita, infatti, come già abbiamo visto spesso su Spiragli di Luce la realtà si modula sulle frequenze della nostra psiche.
Leggi anche ? “Che tu creda di farcela o meno, avrai comunque ragione”
Forse ti starai chiedendo se conoscere questo aspetto può aiutare a gestire la rabbia. La risposta è si.
Passare dal paradigma della “vittima” (le cose accadono e io le subisco) al ruolo di “autore” della propria vita (le cose che accadono le attiro io sulla base delle mie credenze consce e inconsce) dà uno strumento utile per lavorare sulla rabbia. Se le cose che accadono sono in qualche modo create da me, infatti, perché prendersela con gli altri?
Detto questo, vediamo ora come gestire, a livello pratico, la rabbia, quando si presenta.
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Come gestire la rabbia ? Trasmutazione
Trasmutare in Alchimia significa trasformare.
Si parte da un’emozione e ci si lavora su, per sublimarla, farla mutare verso un altro stato. Un po’ come l’acqua che scaldata diventa vapore: è ancora acqua, ma è leggera e vola. C’è una bella differenza.
Come posso trasmutare la rabbia?
1 ? MEDITAZIONE
È uno strumento portentoso. Quando sei arrabbiato, prenditi anche solo 5 minuti per meditare. Trova un luogo tranquillo e fai la tua pratica. Attenzione a non reprimere. Puoi rimanere lì, “in compagnia” della tua rabbia. È un’emozione che sgorga da dentro, è tua. Lo so, è vero: percepisci che là fuori c’è qualcuno o qualcosa che ti ha fatto imbestialire, ma mentre mediti, quel qualcuno non c’è più. Medita quando sei arrabbiato: a fine meditazione, quella rabbia tremenda potrebbe essere svanita nel nulla.
Leggi anche ? “21 Consigli per imparare a meditare”
2 ? CONTA FINO A 10
E non sto scherzando! La rabbia è caratterizzata da un gran impulso iniziale e poi va rapidamente scemando. Di solito si trasforma in frustrazione, risentimento, o addirittura in pentimento e pianto. Ma non dura a lungo. È molto difficile che una persona rimanga arrabbiata per ore. Pensa a quando qualcuno da sfogo ad una delle manifestazioni più acute della rabbia: le urla. Per quanto si può urlare? Certamente non per 5 ore di fila. C’è un’esplosione iniziale, poi tutto va scemando. Prova allora a contare fino a 10. Nel 50% dei casi, la rabbia svanirà.
3 ? LAVORA LA TERRA
Come gestire la rabbia? Un metodo può essere proprio quello di lavorare la terra. Se hai a disposizione un piccolo terreno, o anche solo dei vasi sul balcone, dedicati a quello. È un po’ come quando i fulmini si scaricano a terra: questa grandissima massa, che è viva e pullulante di vita, accoglierà la tua rabbia per trasformarla. Provare per credere.
4 ? FAI UNA PASSEGGIATA
Camminare, magari in mezzo al verde, devia la tua attenzione dalla rabbia all’inizio della guarigione della stessa. Passeggiando la tua mente si calmerà da sola. Rientrato a casa, magari, sarà il momento di una bella meditazione per trasmutare il quantitativo di rabbia rimasta.
Un video dedicato alle emozioni negative
Qualche tempo fa ho realizzato un video in cui non parlo solo di rabbia ma, più in generale, di emozioni negative e di come queste possano essere trasformate.
Te lo lascio, qui sotto:
Come gestire la rabbia – Conclusioni
Il primo passo per gestire la rabbia è non giudicarla né reprimerla.
Prima o poi arriverai a trasformarla, ma finché c’è: esprimila. Fallo nel modo più decoroso e meno violento possibile, ma non la trattenere.
Secondo passo: assumiti la responsabilità. Sei l’autore che sta scrivendo la grande opera della tua vita, e ne sei pure il regista. Quando qualcosa non va, non ti arrabbiare con gli attori: stanno solo mettendo in scena il copione che gli hai consegnato. Lavora costantemente con questo principio, e vedrai che la tua vita si trasformerà.
E intanto? Intanto impara a meditare, dedicati alla terra o fai una passeggiata e, nella fase acuta, conta fino a 10.
E come sempre, via con gli approfondimenti! ?
SUL WEB ? sulla gestione della rabbia c’è veramente l’imbarazzo della scelta.
Ad esempio potresti dare un’occhiata a questo articolo, oppure anche a quest’altro in cui trovi qualche suggerimento.
SUL BLOG ? Abbiamo detto che per comprendere come gestire la rabbia può essere d’aiuto la pratica della meditazione…dunque…il suggerimento va a questo spiraglio:
Meditazione per principianti: guida passo passo
Prima di salutarci, ti ricordo che, se questo articolo su come gestire la rabbia ti è piaciuto, lo puoi condividere (magari potrebbe essere utile a qualcuno!), qui sotto trovi alcuni libri suggeriti e a me non resta che dirti…
…arrivederci al prossimo spiraglio
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Non sono una che si arrabbia facilmente, anzi.
ma sinceramente ogni tanto la lascio venir fuori e mi ossigeno.