Da Marina di Carrara a Grosseto e da qui fino a Todi, passando per Roccalbegna e la vetta del monte Amiata, proseguendo verso il confine con l’Umbria, il tutto in compagnia di Maria
Era un caldo ed afoso pomeriggio d’agosto…ebbene si…di ben dieci giorni fa (in questo momento vi sto scrivendo da un Trullo sono a Martina Franca) quando iniziò questa avventura chiamata viaggiospiraglio. Se ti sei perso la prima puntata la puoi trovare qui.
Dalla mia bella città natale, patria dell’omonimo marmo (il marmo di Carrara, appunto) ho proseguito in direzione sud, preso l’autostrada e sono uscito a Rosignano Marittimo. Da lì, strada normale, direzione Grosseto. Via con la prima foto!
Qua mi trovavo in piena campagna toscana nella strada che collega Cecina a Volterra. Dietro di me la mitica Maria (la moto) che mi sta accompagnando in questa avventura.
Nella prossima foto, i soffioni boraciferi di Larderello.
I soffioni boraciferi sono delle (cito Wikipedia) “emissioni violente di vapore acqueo ad alta pressione e temperatura, che fuoriescono da spaccature del suolo o perforazioni artificiali”. Le tre torri che vedete non sono una nauseabonda fabbrica inquinante, bensì una innocua (o quasi) centrale geotermica che sfrutta il calore di questo vapore che fuoriesce caldissimo dal suolo per produrre energia elettrica. Energia pulita. In pratica, un gentile regalo della terra.
A Grosseto stavo andando a trovare un mio caro amico e collega musicista, il chitarrista Paolo Mari. Abbiamo suonato insieme per alcuni anni sia nel mio gruppo tributo a Fabrizio de André (i Mille papaveri rossi) che in un duo che avevamo chiamato No da madeira e che suonava canzoni di bossa nova brasiliana. Insomma, un grande compagno di musica e di avventure. Ovviamente l’ho trovato a fare un concerto, un tributo a Lucio Battisti.
La mattina dopo (e quindi il viaggiospiraglio giorno 2), dopo varie sveglie suonate e non sentite Paolo si è cimentato in una prosperosa raccolta di fichi direttamente dall’albero…
…i quali…uniti alle more che avevo raccolto il giorno prima, sono confluite in questo denso e salutare frullato…
Quel pomeriggio lasciai Paolo andare a suonare a Saturnia per girarmi un po’ Grosseto. Ovviamente la prima tappa è stata….un bel caffè!
…la seconda foto ritrae il duomo di Grosseto o Cattedrale di San Lorenzo. Neanche a farlo apposta in un viaggio fatto apposta per essere raccontato sul blog cosa può succedere se non che il computer smetta di funzionare??? Ma per fortuna…
un provvidenziale negozio aperto è riuscito a ripararmelo. Ebbene si, il pc è sempre lo stesso di questo spiraglio. Arriviamo così al viaggiospiraglio giorno 3, ancora a casa di Paolo. Ancora raccolta di fichi, stavolta faccio da solo.
Ci salutiamo e parto. Mi dirigo in direzione di Roccalbegna e del Monte Amiata. Posti di cui ho sempre sentito parlare ma in cui non sono mai stato. Non appena fuori Grosseto, la campagna toscana inizia a mostrarsi in tutto il suo splendore…
Ma…e se facessi una pausa?
…eh si…a quanto pare…ne valeva proprio la pena!!! Le metto via (ho ancora la pancia piena) e proseguo.
Ed eccoci a Roccalbegna, un piccolo comune di appena 1071 abitanti dell’entroterra toscano, ma molto caratteristico.
Nell’ultima foto…Maria e panchina con residenti Roccalbegnesi (si dirà così?) bene…ed ora proseguiamo verso l’Amiata. Non ho resistito alla tentazione di prendere la strada che conduce alla vetta. E neppure a quella di prendere la seggiovia.
Le cose belle di quel terzo giorno di viaggio sono due: la prima è che a distanza di una settimana ricordo ancora alla perfezione ogni dettaglio (segno che i miei neuroni ce la possono ancora fare) la seconda è che non avevo prenotato da nessuna parte (la prima residenza “ufficiale” del viaggiospiraglio sarà nel quarto giorno, (Roseto degli Abruzzi) e quindi potevo prendermela comoda, raccogliere more, salire sulla vetta di montagne incontrate lungo il cammino etc. etc. ah, dimenticavo…a Roccalbegna…emh…ecco…non mi sono fatto mancare il mio proverbiale caffè
…dimenticavo anche lo spettacolare letto di questo torrente, nelle immediate vicinanze del paesino toscano…
forse quando avrò più tempo (ora…viaggiando…qui nel trullo…sai com’è…) caricherò anche un video di questa giornata…ne ho girato uno ad esempio mentre scendevo per quei bellissimi boschi…verso l’Umbria. Però, guarda il lato positivo…ora puoi leggere questa frase dove dico che metterò il video…quando ormai sarà messo, mi toccherà cancellarla…
dai…non si può certo dire che io abbia battuto la fiacca nella raccolta della frutta per strada. Ah, a proposito, se vuoi saperne di più su com’è nata questa idea della raccolta della frutta per strada (tutta selvatica ovviamente) puoi leggere questo spiraglio.
Insomma…non so se me lo sono meritato…con tutte queste foto e tutta questa frutta ma…se si…ti prego ora, prima di proseguire, di dare un bel mi piace proprio qui sotto…
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Bene…e proseguiamo…manca poco all’arrivo. La città sullo sfondo è Orvieto.
e l’ultimo coffee del giorno…mentre un po’ di nuvole decidono di specchiarsi sul tavolo…
…sono ormai cotto e la giornata volge al termine…ma c’è ancora tempo per proseguire…per qualche chilometro…
ed arrivare infine al tramonto a Todi, provincia di Perugia.
Proprio ieri notte ad Amatrice, quindi proprio pochi chilometri più in là, rispetto a queste zone che ho attraversato, è venuto il tremendo terremoto di cui temo si parlerà ancora molto a lungo…nella speranza che la situazione non peggiori…ti saluto…chiudo con questa immagine di Todi di notte…
e ti do appuntamento al prossimo spiraglio.
Elvio
p.s. Se ti sei perso la prima puntata del “viaggiospiraglio” la puoi trovare cliccando qui, la seconda (mini) puntata…che non ho potuto fare a meno di scrivere dopo aver visto gli ulivi secolari e millenari in Puglia la trovi invece cliccando su questo link
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