Cari amici e care amiche,
ben ritrovati a questo nuovo spiraglio, la seconda puntata dedicata all’amore (e inevitabilmente alla gelosia) ai tempi di Facebook e di WhatsApp. Nella scorsa puntata abbiamo esaminato alcuni dissapori che possono nascere sulla celebre chat telefonica.
Se ti sei perso/a la prima puntata la puoi trovare cliccando qui: “L’amore ai tempi di WhatsApp“.
Ma passiamo ora alla famigerata creatura di Mark Zucherberg.
Qua, essendo più complessa la faccenda, lo è anche il ventaglio di possibilità di gelosie che il caro social network può scatenare: si va dal “perché hai messo mi piace” alla tale foto della tale tipa al “perché hai aggiunto” la tale altra, passando per il “perché LA TALE ti ha messo mi piace“, la quale ultima domanda suppone l’onniscenza del partner (ovvero: il partner é una creatura onniscente che conosce le intenzioni di tutti i suoi contatti facebook di sesso opposto).
Eh giá, nell’era della gelosia da social network si puó litigare per un mi piace, per un commento ma anche per cose piú sottili, ad esempio per il tipo di foto si pubblicano o per il numero di amicizie/contatti. Come si faccia a stabilire oltre quale numero scatti il livello di rischio rimane un punto estremamente dibattuto.
Il numero di amici può provocare vere e proprie crisi isteriche nelle coppie a rischio. Oserei dire (la butto lì…), che oltre i 500 amici potrebbe scattare il livello di allarme giallo, ovvero allerta ma non ancora grave…mentre quando si va oltre i 1000 e beh, lí siamo inequivocabilmente in piena zona rossa e bisogna correre ai ripari. Ovviamente un fattore di rischio da calcolare è la proporzione contatti dello stesso sesso/contatti del sesso opposto. Se prevale il secondo è un chiaro segno che c’è qualcosa di sospetto…
…c’é chi ti aggiunge poi si fidanza e dunque ti elimina e chi fornisce la password in segno di, sostengono (???), “prova d’amore“. I piú radicali tagliano la testa al toro optando per un sobrio e castigato profilo di coppia (nascono nomi curiosi tipo CiccioMarina o AlbertoAngela…) in cui i due bipedi terrestri si fondono in un unica creatura virtuale.
Vediamo ora un problema in comune tra Facebook e WhatsApp ovvero…la lettura clandestina delle chat. Attenzione perché facendolo potreste rischiare di ritrovarmi più o meno così:
Approfittando di un attimo di distrazione del fidanzato/a (particolarmente apprezzato il momento in cui va al bagno) il partner afferra il cellulare e…tremando di eccitazione mista a paura mista a senso di colpa perché “non si fa ma non riesco a non farlo” inizia a leggere. Se non trova niente, rimette il cellulare a posto e quando l’amato torna si comporta con nonchalance dicendo con ardore frasi tipo “Ammmoooreeee quanto mi sei mancatooo/aaa”… dove l’eccesso di passione/coinvolgimento svolge la funzione di riparazione per il gesto appena compiuto/distrazione del partner da eventuali sospetti/ringraziamento per essere stato fedele.
Se invece trova qualcosa e beh…lì lascio spazio alla vostra fantasia. Se un giorno vi venisse la malaugurata idea di controllare il cellulare al vostro partner…fate attenzione a una cosa però…il proverbio “chi cerca trova” è sempre valido: anche se non c’è niente di sospetto il rischio è quello di trovarlo a tutti i costi, semplicemente perché si sta cercando. Il fatto che, ad esempio, si usino con un amico/amica parole affettuose non è automaticamente sinonimo di tradimento… ma proseguiamo.
Infatti, come se non bastassero le varie funzioni “in linea” e “ultima connessione alle” di WhatsApp, pure Facebook ci si è messo con il campo situazione sentimentale. In pratica, una linea dove puoi dire se sei “in una relazione” nei casi in le cose si mettono male la relazione diventa “complicata” più altre opzioni tipo impegnato, sposato, single e poi il campo vedovo…non sempre usato a proposito. Bene…ma perché si tramuta in un problema?
Allora, poniamo il caso che nasca una nuova storia. I due si vedono, escono insieme, tutto bene. Però nessuno dei due si decide a cambiare quel benedetto (o maledetto) single a impegnato. Questa omissione può essere causa di grandi sofferenze e patimenti…fino a quando uno dei due non si deciderà a compiere il grande passo. Altro che inginocchiamenti ed anelli, altro che presentarlo ai genitori…nell’era dei social la vera ufficializzazione di un rapporto consiste nello scriverlo su Facebook.
Correlato a questo passaggio fondamentale, a questa iniziazione virtuale c’è il temibilissimo mi piace degli ex.
Proprio così. Scrivo che mi sono fidanzato e una mia ex mette mi piace. E lì scattano le domande: cosa significa quel mi piace? È un “mi piace sincero” o è un “mi piace di sfida”. Quale messaggio occulto mi vorrebbe trasmettere quell’enigmatico pollice all’in sù. E qua le supposizioni si sprecano. Tralasciamo i casi di ex-mogli/ex-mariti che sono arrivati alla violenza contro i rispettivi ex-partner “a causa” (virgolette ironiche…) del cambio della situazione sentimentale. Ma una cosa che veramente mi incuriosisce è capire come sia nata questa funzione potenzialmente diabolica. Secondo il film The Social Network sarebbe stato Mark Zuckerberg in persona ad inserirla…
Ma prima di proseguire “rubo” (anzi, prendo in prestito…) solo un secondo del tuo tempo e se questo post ti sta piacendo…ti chiedo di dargli un mi piace, a te costa solo un click…ma per noi è molto importante. Grazie!
prima parte (quando gli danno l’idea) e….
…seconda parte
Sarà andata veramente così? Chi lo sa!
Il mio consiglio sarebbe di non permettere che una stupida parola su uno schermo possa influenzare le nostre vite. Come possiamo, infatti, definirci liberi se poi basta leggere una parolina sul profilo del nostro partner per perdere il senno della ragione? Ma preferisco lasciare le mie considerazioni per il finale. Prima c’è ancora qualcosina da dire.
C’è chi su Facebook cerca di rubare la password e chi (ci sono interi articoli su internet spiegano come farlo…) addirittura arriva a clonare WhatsApp ed averne una sorta di copia gemella clandestina sul proprio cellulare che permette di leggere tutte le conversazioni…c’è chi su Fb “attiva le notifiche” (…non fatelooo!!!) per ricevere un messaggio tutte le volte che il proprio ragazzo/ragazza esegue una qualsiasi azione sul social network. In pratica…stare in coppia, in certi casi, può diventare proprio una specie di secondo lavoro che si svolge parallelamente a quello ufficiale, ovviamente non retribuito ed anzi, fonte di stress, delusioni e rabbia….
Le mie conclusioni a riguardo
Più che un pensare questo che vi scrivo è un sentire. Ho scritto questo post semiserio, semi-scherzoso, tra il serio e il faceto, ci ho giocato su, ma credo in fondo che la questione sia seria.
Ci sono coppie che si rovinano letteralmente la vita a causa di tutto questo. Ovviamente, non a causa di Facebook o WhatsApp… a causa della possessività che è in loro.
Chi non è stato almeno un po’ geloso? Tutti lo siamo stati, incluso il sottoscritto. Forse, in parte, lo sono ancora. È un’emozione umana, la gelosia, non c’è nulla di “male” ad essere gelosi, o meglio, non c’è nulla di male a sentire la gelosia, così come non c’è nulla di male a sentire la rabbia. Però, attenzione, se questa si converte in una compagna di vita, se cioè la gelosia inizia ad essere presente troppo spesso, allora si c’è un problema.
Dovremo sempre ricordarci che l’altro è nato libero. Così come noi apprezziamo e vogliamo la nostra libertà anche l’altra persona, indipendemente dal sesso, ha diritto alla sua. L’altra persona sceglie di stare con noi, così come noi scegliamo di stare con lui. Attenzione a questo ultimo punto: noi scegliamo di stare con lui (lei).
L’amore è un sentimento bellissimo, stupendo, che affonda le proprie radici proprio nell’idea di libertà.
Possiamo forse essere obbligati ad amare? Qualcuno ce lo può forse imporre? Ovviamente no: il giorno in cui ci innamoriamo, il giorno in cui per la prima volta guardiamo negli occhi il nostro amato, la nostra amata… non ci sentiamo forse totalmente liberi di scegliere quella persona? Non è forse lo stesso anche per lei? Allora, se è così, perché dopo dovremmo iniziare ad imporgli delle regole? Le regole ci sono a scuola, perché c’è da gestire centinaia se non migliaia di ragazzi, magari ancora immaturi, ce le mettono i genitori quando siamo piccoli e senza regole rischieremmo di fare danno…
…ma in una coppia di adulti dove si è in due e si suppone che la maturità ci sia…c`è davvero bisogno di regole? Mi è capitato di sentir dire frasi tipo “il mio ragazzo lo lascio uscire (?) con i suoi amici, ma non dopo l’una di notte, perché mi da fastidio”.
Ma perché da fastidio? Cosa accade dall’una alle due di peggiore che da mezzanotte all’una?
E inoltre…veramente pensiamo di poter passare una vita insieme a qualcuno che, senza queste regole così triviali ci sarebbe potenzialmente infedele?
A me sembra una regressione a una sorta di controllo autoritario genitoriale…spariti i genitori ci mettevano regole sugli orari del rientro e finalmente maturi e liberi ci dobbiamo ritrovare a rispettare le tristi regole imposte da nostro partner?
No dai, non può essere. Lasciamo l’altro libero. Il che non significa lasciarlo libero di scorrazzare da una femmina all’altra…o da un maschio all’altro. La fedeltà è un valore, ma deve essere un valore che si decide insieme. Così come si sceglie di stare insieme, si sceglie anche di essere fedeli.
E una volta presa la decisione, si tratta “solo” di essere sinceri ed avere fiducia. Il problema non è che lei ha parlato con quello, non è che lui ha messo “mi piace” a quella, non è neppure che lei è rientrata alle due e nemmeno che lui era connesso alle tre di notte. Il problema è questo: ti piace questa persona? Stai bene quando sei con lui? Ti rende felice? E, forse la più importante…ti fidi? Se si, puoi dormire sonni tranquilli. Anche con cinquemila amici su Facebook o con un online alle 2:35 am. La fiducia e la sincerità sono doni bellissimi che possiamo coltivare. E come diceva Rino Gaetano, può nascere un fiore nel nostro giardino.
Grazie per avermi letto ed arrivederci al prossimo spiraglio.
ah…p.s….dopo le foto di poco fa…ecco come invece mi piacerebbe a me stare di fronte al pc…mentre guardo il Facebook della mia compagna…
Bene, e con questo è proprio tutto. Se vuoi dire la tua riguardo la gelosia, i rapporti di coppia e le loro…diciamo….disavventure virtuali, lascia un commento…
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Per proseguire la lettura sul blog, lo Spiraglio che trovo più indicato è questo:
Nel vero Amore non c’è Gelosia
Sono limitata su questo argomento, non ho questo tipo di problemi.
Io sono su wz e wp, mio marrito su wz, fb e altri social anche per motivi di lavoro, abbiamo ognuno la nostra email e una in comune, ma mai ci permettiamo di controllare.
La fiducia è tutto e poi vada come vada 🙂
Le foto però sono mitiche 😀
hahahaha si dopo che mi hanno dettl che su internet è vietato prendere immagini di terzi…mi sono inventato un…modo “creativo” diciamo per creare immagini descrittive dei post che scrivo hejehe grazie cara un abbraccio!
E ti riesce bene!!! 😀 Abbraccio.
Sull’argomento gelosia scrissi qualcosa qualche tempo fa…
https://donnaemadre.wordpress.com/2008/04/17/gelosia/