Un’intuizione arrivata una sera di pioggia, mentre mi trovavo in Colombia, ed assistetti ad una scena, che ti racconterò in questo Spiraglio. Mentre osservavo un gruppo di persone, percepii qualcosa di molto sottile che riguarda le barriere geografiche, razziali e culturali.
Ciao a tutti e tutte,
secondo un’antica leggenda orientale, esiste un sottile filo rosso che unisce le persone destinate ad incontrarsi. Questo filo si può allungare ed estendere, ma non si rompe mai. E quando arriverà il momento giusto, queste persone si incontreranno. Questo spiraglio è dedicato a un filo molto simile a questo, ma in realtà si tratta di un altro filo; un filo ancora più esteso ed ampio, che ho avuto la fortuna di osservare proprio qualche sera fa.
In questo momento, come saprai, mi trovo in Colombia. Qualche sera fa, era sabato, stava piovendo ed io stavo girovagando per il paesino di Villa de Leyva, in cerca di un pub o di un posto in cui entrare per sentire un po’ di musica e ripararmi dalla pioggia…quando mi è capitato di assistere ad una scena inaspettata.
C’erano una ventina di persone, al lato della strada; alcuni appoggiati al muro, altri in piedi con le mani raccolte dietro la schiena…stavano tutti gli uni vicini agli altri, in silenzio. Mi sono fermato ad osservarli, perché in quel clima di festa del sabato sera non mi sarei aspettato una cosa del genere. La scritta sul muro: “funeraria“, esplicitava ciò che, inequivocabilmente, mostravano gli sguardi, le poche sommesse, la postura ed il silenzio.
C’era qualcosa che mi sfuggiva in quella scena. Non c’era niente da capire, eppure sentivo che c’era un qualcosa che stavo intuendo, anche se ancora non mi era chiaro. Così ho fatto qualche passo, mi sono allontanato e poi ho rivolto il mio sguardo ancora verso di loro: sono arrivate altre persone, ci sono state strette di mano, cenni del capo e pacche sulle spalle. Un ragazzo sulla ventina rimaneva fuori, lo sguardo perso nel vuoto.
È stato quello l’istante in cui, finalmente, ho compreso.
Quella scena mi appariva assolutamente famigliare: non riscontravo in essa niente di strano. Ed è proprio questo il punto. Con tutte le differenze culturali che ci possono essere, ad oltre dieci mila chilometri di distanza dall’Italia, di fronte alla morte, ci comportiamo tutti allo stesso modo. Identica la maniera di vestire, identica quella di parlare e il modo in cui ci si muove: pochi movimenti, composti ed a volte quasi rigorosi, solenni.
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Chi ha vissuto all’estero sa che ci sono abitudini e differenze tra il luogo in cui siamo nati e quello in cui viviamo.
Ciò nonostante, può capitare che arrivi un momento in cui ti accorgi che, se andiamo al di là delle apparenze, se prendiamo la decisione di scendere in profondità, se scaviamo nella nostra vera essenza, non esiste una reale differenza tra gli esseri umani.
Anzi, esiste un filo invisibile che ci unisce tutti. È proprio come il filo rosso del destino, ma in questo caso non lega solo due persone…ci unisce tutti quanti.
E quando lo senti, una grande emozione ti pervade il cuore, prendi coscienza che le differenze possono solo manifestarsi nella superficie delle cose, mai nel loro guscio. Prendi coscienza che l’umanità, il creato, è una cosa sola, che tutto è UNO.
Per proseguire la lettura, se vuoi sapere di più sulle mie esperienze in Colombia, ti suggerisco:
L’Ayahuasca, un libro ed un incontro
Tre mesi dall’oscurità alla Luce
Grazie di avermi letto, ed arrivederci al prossimo Spiraglio.
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Ci, credo che tutto quello che è destinato a raggiungerci (persone comprese), in qualche modo ci raggiungerà. Grazie a quel filo rosso che ci unisce.
e se anche non lo facesse…c’è comunque quell’altro filo di cui parlo 😀 ciao cara
Sicuramente l’umanità tutta è legata ad un filo che si srotola, ma sinceramente credo che solo con alcune persone, anche distanti chilometri, si possa avere il filo rosso…lo dico perchè a me è accaduto e spero mi accada ancora.
si può avere il filo rosso solo con alcuni, ma il filo di cui parlo è diverso, è un filo universale, un filo che non distingue, un filo che unisce, un filo che ci fa capire che tutti siamo UNO 😀 un abbraccio
che bella immagine e sensazione sapere di avere questo filo che ci conduce tutti in un’unica dimensione! e quando troviamo il capo del filo rosso con le persone che ne vale la pena è bellissimo!
Esatto….e pure quando si trova l’altro filo, questo diciamo più….”globale” allora ti assicuro che si sentono cose stupende…stupende….
p.s. a proposito….dovrei decidere un colore per questo altro filo….forze azzurro? Viola? Giallo? hehehe
Bluuuuuuuu!
avevo letto “bu” hahahahaha
E ti eri spaventato? ?
hahahhahahahaa
Tutto è uno.
Una semplice, fantastica, meravigliosa verità che ha reso da qualche anno la mia vita davvero migliore..
Che bel post…