Comments ( 10 )

  • La librettante

    Eh già..com’è difficile buttarsi..lo dice una che il famigerato tuffo dal trampolino non l’ha mai fatto – e curiosamente anch’io avevo 6 anni, ma in piscina smisi di andarci – e che ancora oggi continua a tergiversare prima di lanciarsi da qualche trampolino, più o meno figurato che sia. Poi ogni tanto capitano quei momenti in cui buttarsi sembra così naturale che uno semplicemente si lascia andare.. la magia degli inizi: uno spiraglio di luce, appunto. Poi bisogna avere il coraggio e l’impegno per tenerla accesa quella luce, ma questo è un altro.. “spiraglio”, immagino 😉

  • Viradiluce

    Già….l’arte del tuffo …per tuffarsi ci vuole coraggio ma il coraggio si allena come la pazienza la tenacia l’amore…per mancanza di coraggio si va avanti per una strada che non ci appartiene che ci fa pure soffrire non scorgendo che dietro l’angolo ci sono altre mille possibilità che ci attendono…

    • spiraglidiluce

      …e questa grande paura che di solito si dissolve nel magico istante in cui spicchiamo il volo…e che quindi forse non era la paura del volo, bensì di come noi lo immaginavamo. Concordo con te…mille e forse persino infinite possibilità ci stanno attendendo, già ora, già adesso. Un abbraccio.

  • phlomis68

    sono d’accordo nel buttarsi ma con attenzione, non fidarti di tutte le persone che incontri, non fidarti delle apparenze, per mia esperienza ho constatato che le nostre due culture quella occidentale e quella sudamericana sono molto diverse, non sto giudicando nessuno, ma il modo di ragionare è diverso e a volte per me è stato molto difficile distinguere il bene dal male. Per mia fortuna ho incontrate molte più persone buone che cattive,ciao

    • SpiragliDiLuce

      Mia cara, io credo che esista un’unica sola grande cultura che è quella umana : oltre le apparenze siamo molto simili nel modo in cui nascono e si esprimono le emozioni, i pensieri, in come reagiamo, nelle cose che desideriamo e in quelle che temiamo, tutt’al più può cambiare la forma, mai la sostanza. Distinguere il bene dal male non è facile a nessuna latitudine, ma stai a noi discernere chi e cosa abbiamo di fronte (e più spesso, dentro).
      Comunque il “buttarsi” di questo post non è tanto riferito a lasciarsi andare o meno alle altre persone, ma più a superare i nostri limiti e le nostre paure…molto spesso gli ostacoli più grandi non provengono dagli altri, ma da noi stessi….

  • phlomis68

    Ciao, non intendevo giudicare nessuna cultura o dire che una è superiore all’altra, ma mi sono accadute cose in cui non ho saputo distinguere le persone buone dalle cattive perchè disorientata dal loro modo di fare, diverso dal nostro, le mie pietre di paragone per giudicare il bene e il male erano saltate e ciò mi ha precipitato in una specie di derealizzazione, in cui dentro di me non distinguevo più il bene dal male, se vuoi leggermi lo spiego in Il mio vicolo cieco, e di ciò ho avuto molta paura, perchè se arrivi a questo stadio non puoi difenderti e tutto è possibile. In Brasile la vita umana non ha valore, anche in Italia certo ma lì di più. Mi è successo in Brasile una cosa poco gradevole dopo 10 anni che vi viaggiavo e l’anno scorso io non ho avuto la forza per tornarvi nonostante l’amore che provo per questo paese e la sua gente. Io spero di essermi spiegata, non vi è in me nessun senso di superiorità.
    I limiti sono dentro di noi, è vero, ma occorre essere ben preparati per affrontare il mondo altrimenti il mondo ti schiaccia.
    Io ti seguo con molto interesse e ti sostengo con il pensiero nel tuo Viaggio personale.

    • SpiragliDiLuce

      Mi dispiace molto per questa tua disavventura, forse le esperienze negative hanno anche la funzione di farci cogliere quanto di bello di sia in quelle di segno opposto. Ti mando un abbraccio!

      • phlomis68

        infatti è stato così, dopo le due disavventure di assalto fisico e poi morale, che è stata peggiore, abbiamo potuto vedere gli amici veri o le persone che ci volevano bene, anche se magari potevano offrirsi solo un pasto o imprestarci dei soldi, (ci avevano rubato la carta di credito), e queste persone sono state tante e ci sono stati piccoli gesti, come Jair che ci regalò la maglietta che il figlio gli aveva donato, (ne parlo in partenze e addii), piccoli o se vuoi grandi gesti che ci hanno commosso. In generale chi è un amico? E’ quello che per quanto può, che sia offrirti un succo che prestarti dei soldi per pagare un aereo, si espone per te, che non dice solo parole ma agisce in tuo favore, ognuno per quello che può.
        ti ringrazio.

  • phlomis68

    ti mando un abbraccio anch’io, dove sei ? sto pensando se venire in Bahia entro i prossimi due mesi ma non sono sicura.ciao

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